Protesi al seno ritirate in Toscana: è caos per i controlli

È caos in regione Toscana per via del ritiro delle protesi mammarie utilizzate da tutti presidi ospedalieri per via del loro presunto legame con l'insorgenza di un tumore al seno

Protesi al seno ritirate in Toscana: è caos per i controlli

Saranno richiamate per alcuni controlli specifici tutte le donne che hanno effettuato un intervento che prevedeva l'impianto di protesi mammarie Allergan nella regione Toscana, sia nei presidi pubblici che privati. Questa è la conclusione a cui è giunta con un decreto urgente la direzione diritti di cittadinanza e coesione sociale della regione la settimana scorsa, dopo aver appreso che le protesi mammarie Allergan sono state ritirate la settimana scorsa dalla multinazionale su richiesta delle autorità regolatorie francesi, a causa di un possibile legame con l’insorgenza di un tumore raro: il linfoma anaplastico a grandi cellule.

Una notizia che, come riporta il quotidiano "La Nazione", inizialmente ha gettato nel caos tutte le "breast-units" dei presidi pubblici e privati della regione che dal 2015 disponevano delle protesi della multinazionale farmaceutica in quanto aggiudicataria del bando pubblico regionale poi rinnovato da Estar nel 2017. La Regione ha istituito un gruppo di lavoro per mappare tutte le donne già sottoposte a intervento con le protesi Allergan ritirate, quelle testurizzate, ovvero ruvide, che venivano scelte proprio per questa loro caratteristica che impediva che si spostassero. Le pazienti saranno richiamate una ad una e sottoposte ad un controllo, dopodichè sarà valutato anche il percorso da intraprendere, ossia se rioperare o sorvegliare, oltre a verificare la necessità di un eventuale sostegno psicologico.

Ancora è impossibile stabilire il numero di pazienti coinvolte in questa vicenda ma purtroppo si presume che sia un numero molto ampio viste le tante operazioni effettuate proprio in quel settore dalla sanità pubblica toscana anche su donne che non risiedono nella regione. Proprio per tale motivo i chirurghi delle "breast units" toscane sono preoccupati: se veramente tutte le donne con protesi Allergan dovessero essere rioperate si suppone che per non bloccare l’attività delle chirurgie della mammella dovrebbe essere assunto personale che si dedica solo a questa attività.

In ogni caso i costi

dell’intera operazione non graveranno sul bilancio della Regione ma saranno a carico dell’azienda Allergan, mentre una commissione di sorveglianza comporta da tecnici giuristi e chirurghi monitora costantemente la situazione.

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