Scoperto un nuovo gruppo sanguigno, l'Er: ecco lo studio

La scoperta di un team di scienziati di Bristol: quali potrebbero essere gli effetti futuri sulla medicina trasfusionale

Scoperto un nuovo gruppo sanguigno, l'Er: ecco lo studio

Incredibile scoperta effettuata di un team di ricercatori del National Health Service Blood and Transplant (NHSBT) del Regno Unito. Ci sarebbe un altro gruppo sanguigno, oltre ai più noti A, B, 0 e AB, e gli scienziati lo hanno chiamato Er. Si tratta di un nuovo gruppo sanguigno, identificato dagli studiosi nel corso dello studio su tre antigeni che non hanno corrispondenza con nessuno dei gruppi sanguigni del sistema AB0.

L'incredibile lavoro prodotto dal team di scienziati è stato pubblicato sulla rivista "Blood", e potrà essere d'aiuto nella diagnosi di certe problematiche riscontrate su alcuni pazienti.

Le ricerche dopo la morte di due neonati

A motivare gli scienziati nella scelta di effettuare un simile lavoro di ricerca sarebbe stata la morte di due neonati. Da questo punto di partenza erano stati fatti degli esami su un gruppo sanguigno molto raro individuato ben 40 anni fa.

È stato dunque scoperto un "sottogruppo sanguigno", denominato Er, che racchiude in sé addirittura cinque antigeni Er, ossia le varianti Era, Erb, Er3, Er4 ed Er5. Il gene che codifica le proteine della superficie cellulare è stato individuato esaminando il sangue e dunque sequenziando i codici genetici di 13 pazienti con antigeni sospetti. Tale gene, già noto nell'ambito di alcune patologie, si chiama PIEZO1. Eliminando il gene da una linea cellulare di eritroblasti (elemento precursore dei globuli rossi), si è scoperto che questo è fondamentale perché sulla superficie della cellula possa aggiungersi l'antigene Er.

Il progresso in medicina

Perché è importante una simile scoperta? Il gruppo sanguigno è determinante dal punto di vista del sistema immunitario. È in grado, infatti, di indurre la risposta immunitaria ad attaccare le cellule non corrispondenti. Si pensi alle trasfusioni, ai trapianti di organo, e all'importanza della compatibilità fra gruppi sanguigni.

Non solo. In medicina ci sono addirittura casi di incompatibilità fra madre e nascituro durante la gravidanza. Può capitare (fortunamente i casi sono rari), che le cellule del feto non siano riconosciute come self dal sistema immunitario della mamma.

Si generano dunque anticorpi che, passando dalla placenta, vanno ad attaccare il bambino, scatenando una malattia emolitica. Conoscere il sottogruppo Er potrebbe, nel prossimo futuro, evitare molte tragedie.

Si tratta, in sostanza, di un enorme passo avanti nel campo della medicina trasfusionale.

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