Le malattie sessualmente trasmissibili, come la gonorrea e il papilloma virus, sono in preoccupante aumento: colpa del sesso non sicuro. È quanto rivelato in occasione della decima edizione dell'Icar - Italian Conference on AIDS and Antiviral Research - con la diffusione di dati decisamente preoccupanti.
Oltre a Hiv e sifilide, è la gonorrea una delle principali minacce a trasmissione sessuale in Europa: infatti, secondo gli ultimi dati disponibili del 2016, vi sono stati ben 75.000 casi confermati. La problematica è dovuta alla diffusione di ceppi di gonococco capaci di resistere agli antibiotici. In particolare, allertano i primi tre casi registrati nel Regno Unito e in Australia in relazione a un'infezione da Neisseria gonorrhoeae ampiamente resistente a tutti i farmaci. Per la gonorrea multi-resistente (MDR) e largamente resistente ai farmaci (XDR) si hanno purtroppo ancora oggi poche alternative terapeutiche, così come la mancanza di un vaccino che possa prevenirla.
Altra malattia a trasmissione sessuale tra le più diffuse continua a essere il papilloma virus, che però è possibile prevenire attraverso un apposito vaccino. Come sottolineato da Claudio M. Mastroianni, Direttore Hoc malattie infettive dell'Università Sapienza di Roma, la "campagna di vaccinazione è indirizzata agli adolescenti di entrambi i sessi, preferibilmente intorno agli 11 e i 12 anni di età. In Italia la media nazionale di adesione alla vaccinazione è pari a circa il 70%. L'efficacia e la sicurezza del vaccino anti-HPV è stata recentemente confermata. In Australia dopo una estesa campagna di vaccinazione nel decennio tra il 2005 e il 2015, il tasso di HPV tra le donne di 18-24 anni è passato dal 22,7% all'1,1%".
Viene ricordato come proprio il papilloma virus aumenti il rischio di contrarre malattie anche gravi come ad esempio il cancro della cervice uterina, della vulva e della vagina, di tumori dell'ano, del pene e del cavo orale.
Infine, da sottolineare che nel 2017 è stata registrata in Europa, Italia inclusa, una vera e propria epidemia di epatite A che ha colpito soprattutto le persone in Lombardia (778 casi) e nel Lazio (562 casi), la maggior parte delle quali erano stati
esposte a rapporti omosessuali ovvero con persone dello stesso sesso. Gli approfondimenti su questi casi hanno indotto gli esperti a considerare questa malattia come una di quelle a trasmissione sessuale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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