Le staminali espanse usate come «filler» per aumentare i volumi

Il «lipolifting» utilizza il grasso corporeo per ritoccare seno, zigomi e rughe profonde

Franca Iannici

Un importante traguardo è stato raggiunto nel campo della chirurgia estetica grazie all'utilizzo delle cellule staminali espanse utilizzate come filler nella mastoplastica additiva. Si chiama lipofilling l'intervento estetico in cui il grasso corporeo viene utilizzato come filler per riempire le depressioni cutanee o per aumentare i volumi di viso e corpo. Secondo un studio effettuato dall'Università di Copenhagen e pubblicato su The Lancet, gli aumenti di volume corporeo, ottenuti mediante il trasferimento del solo grasso da una parte all'altra del corpo, perdono circa l'85% del risultato in soli 4 mesi.

Gli impianti di medicina estetica e chirurgia plastica rigenerativa ottenuti mediante l'uso delle cellule staminali del grasso, sottoposte a procedura di espansione, producono risultati permanenti con una perdita di volume di solo il 19%. La procedura di coltura ed espansione delle staminali contenute nel proprio tessuto adiposo non richiede l'uso di sostanze o protesi estranei al corpo, e si ottengono risultati naturali e duraturi con un approccio biologico personalizzato al 100%.

Per ottenere risultati duraturi nell'aumento dei volumi corporei come seno, glutei, zigomi, rughe profonde sono necessarie decine o centinaia di milioni di cellule staminali del tessuto adiposo (le Adsc, Adipose derived stem cell). Infatti, se per il riempimento di rughe profonde sono necessari circa 10 milioni di cellule, per l'aumento di una taglia di volume del seno (circa 250 cc) ne occorrono circa 300 milioni. Queste quantità si ottengono solo dopo almeno 12 giorni di coltura cellulare in laboratori specializzati, le cell factory, dove le cellule staminali vengono isolate, espanse e anche conservate. Con 100 milioni di cellule staminali, grazie alla coltura cellulare, si ottengono da soli 20 millilitri di grasso. Per la stessa quantità di cellule ne servirebbero 20 litri. Per utilizzarle come filler o riempitivo, le staminali del tessuto adiposo possono essere trattate con la tecnologia Liposkill: la procedura prevede un piccolo prelievo di grasso (circa 20-30 cc) nello studio del medico che spedisce il campione a una delle cell factory Bioscience, a San Marino o Dubai.

Dice Nicolò Scuderi, ordinario di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica all'Università La Sapienza di Roma: «Pensavamo che fosse il grasso a permettere la correzione, invece si è visto che da solo va incontro a riassorbimento, necrosi e perdita, specialmente se usato in grande quantità e zone ampie. Le cellule adipose vengono usate come supporto iniziale e sostituite da cellule nuove che si generano dai milioni di staminali impiantate in sede e che si stabiliscono nell'organismo». Il processo di espansione delle cellule staminali del grasso hanno reso il trattamento biologicamente sicuro e alla portata di tutti, al punto che è oggi possibile farsi estrarre, espandere e crioconservare le proprie cellule staminali con circa 700 euro.

Le cellule possono essere prelevate per eventuali utilizzi o essere il risultato di

un intervento di liposuzione. Il tessuto adiposo può essere prelevato ovunque per essere spedito, tramite corriere, alla cell factory entro 48 ore, dove vengono estratte e coltivate nella quantità necessaria a usi futuri.

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