Ogni anno si ammalano circa 23mila donne e 30mila uomini. Il tumore del colon-retto rappresenta la seconda neoplasia per incidenza dopo quella del seno, del polmone e della prostata. Generalmente colpisce gli individui di età compresa tra i 60 e i 75 anni, anche se un'analisi pubblicata su The Lancet Gastroenterology & Hepatology, prendendo in considerazione sette paesi ad alto reddito, ha evidenziato un preoccupante aumento della patologia nelle popolazioni di età inferiore ai 50 anni, con un incremento dell'incidenza nella fascia che va dai 20 ai 29 anni. Differenti sono i fattori di rischio legati all'insorgenza della malattia. Innanzitutto la dieta. Un'alimentazione ad alto contenuto di grassi e proteine animali, ma povera di fibre, favorisce la comparsa del cancro. In ambito genetico deve essere posta una particolare attenzione su alcuni disturbi ereditari, come ad esempio le poliposi adenomatose. Altri fattori di rischio sono l'obesità, il fumo di sigaretta, le infiammazioni croniche dell'intestino, una storia pregressa di polipi poiché essi possono assumere connotazioni maligne. Nella metà dei casi il tumore del colon-retto si manifesta nel sigma, ovvero l'ultima parte del colon vero e proprio e al momento della diagnosi circa un terzo dei pazienti presenta metastasi epatiche. I sintomi variano in base alla sede della neoplasia, alla sua estensione, alla presenza o meno di ostruzioni ed emorragie. Indizi precoci che devono essere immediatamente approfonditi sono: anemia, carenza di appetito, stanchezza, perdita di peso, stitichezza ostinata alternata a diarrea.
La prevenzione si basa essenzialmente su una dieta sana ed equilibrata. Una nuova ricerca condotta dall'Università di Oxford in collaborazione con la IARC, l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, ha dimostrato che mangiare almeno due o tre porzioni da 100 grammi di pesce a settimana diminuisce il rischio di ammalarsi. Questo alimento non è solo ricco di proteine facili da digerire, ma anche di Omega 3, ferro, zinco, iodio, vitamine del gruppo B e vitamina D, sostanze preziose per l'organismo. Per il loro studio gli scienziati hanno esaminato le abitudini alimentari di 476.160 volontari. Questi ultimi hanno compilato dei questionari nei quali dovevano indicare quanto spesso mangiavano determinati cibi. Tra i partecipanti, osservati per 15 anni, 6291 hanno sviluppato il tumore del colon-retto.
Dai risultati è chiaramente emerso che il consumo di circa 360 grammi di pesce a settimana implica una diminuzione del 12% del rischio di sviluppare il cancro, rispetto a chi ne mangia 64 grammi. Gli effetti positivi, tuttavia, non sono contemplati con l'assunzione di frutti di mare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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