Sono saliti a dieci i casi di infezione da West Nile e il panico si fa sempre più crescente nonostante gli esperti rassicurino che la puntura da parte di zanzare portatrici del virus del Nilo può portare a complicanze gravi solo in pazienti già affetti da problemi di salute, come cardiopatie o deficit respiratori.
La West Nile Fever, ovvero la febbre del West Nile - diffusa in Asia Occidentale, Australia, Africa, Europa e America - è una malattia causata dal virus Wnv della famiglia dei Flaviviridae che venne isolato per la prima volta negli anni '40 in Uganda. Uccelli migratori selvatici e zanzare - in particolar modo le Culex - sono i portatori principali del virus ed esso si trasmette in maniera preponderante con le punture di queste ultime, seppure siano stati documentati altri mezzi di infezione, rari, come: trasfusioni di sangue, trapianti di organi e passaggio madre-feto in gravidanza. Il virus che può infettare anche equini, cani, gatti e conigli non si contrae tramite il contatto con soggetti infetti.
Il periodo di incubazione varia fra 2 e 14 giorni ma in caso di individui con problematiche del sistema immunitario, sale a 21 giorni. L'80% delle persone infette non presenta sintomi e qualora essi siano concomitanti, si caraterizzano per lieve entità:
- mal di testa;
- febbre;
- vomito;
-nausea;
- dolori muscolari;
- arrossamento degli occhi;
- linfonodi ingrossati;
- eruzioni cutanee
Le manifestazioni più gravi riguardano, invecem 1 soggetto su 150 e comprendono:
- febbre elevata;
- mal di testa atroce;
- tremori;
- disturbi della vista;
- disorientamento;
- debolezza muscolare;
- torpore e convulsioni
Una volta su mille il virus porta allo sviluppo di una encefalite letale. In tutti i casi sospetti è bene rivolgersi al proprio medico di fiducia che prescriverà gli accertamenti del caso.
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