Salvini non teme lo spread: "Ce lo mangiamo a colazione"

Il ministro dell'Interno a Genova: "Qualcuno vuole un Paese in ginocchio, ma l'Italia non si inginocchierà alla finanza"

Salvini non teme lo spread: "Ce lo mangiamo a colazione"

"Lo spread ce lo mangiamo a colazione". A Genova per la festa della Lega, Matteo Salvini sfida i mercati, che venerdì avevano reagito male alla decisione del governo di alzare il deficit al 2,4% del pil per permettere una manovra che possa introdurre il reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni con "quota 100".

"Se la manovra costerà 40 miliardi, i 13 mancanti li troveremo con la crescita", ha detto il vicepremier difendendo le mosse del governo, "A differenza di Renzi, Monti, Letta e Gentiloni che si accontentavano di una crescita zero virgola, uno virgola, un passo avanti, sei indietro, l'Italia merita di crescere del 2, del 3%. Se tu rendi il diritto alla pensione a centinaia di migliaia di persone, aprendo posti di lavoro a centinaia di migliaia di giovani, aiuti le imprese e aiuti giovani e pensionati, se tu togli 10mila euro di tasse a un milione e mezzo di partite Iva, rimetti in circolo del denaro che, altrimenti, era bloccato. Noi scommettiamo non sui tagli, ma sullo sviluppo, sull'espansione".

Una scommessa, insomma. Che non si ferma nemmeno davanti ai timori dello spread: "Il signor spread lo incontrerò personalmente quando avrà visto che la manovra è limpida, coraggiosa, equilibrata, responsabile e guarda al futuro. E allora starà tranquillo", ha detto Salvini.

Che frena anche sulle parole di Luigi Di Maio che parla di "terrorismo mediatico": "La sola parola terrorismo a me, come ministro dell'Interno viene difficile pronunciarla", ha spiegato, "I finanzieri cercano di guadagnare, di speculare a breve termine. A qualcuno piacerebbe un'Italia in ginocchio e io non governo un'Italia in ginocchio".

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