Samp, per ora la strada è quella giusta

(...) Caricola e Fortunato (entrambi di testa) in Genoa-Milan 2-2 del '92/'93: salvezze per i capelli, roba da Grifo. Vi dissi peraltro già martedì scorso che non c'era più da patire per un Genoa già salvo a prescindere dall'improbabilità che il Chievo casalingo si lasciasse battere dal Lecce. Che reputavo «di colore» la storia di Miccoli che si sarebbe battuto alla morte in favore del Lecce - difatti si è tolto dall'incomodo dandosi malato - e pensavo che De Canio, privo degli squalificati Kucka e Palacio, avrebbe ragionevolmente schierato un salutare «9-1» con Gilardino là davanti, il centrocampo «a 5» e la difesa «a 4» a densissima protezione di un Frey che da «miracolistico salvatore» si era assurdamente autoderubricato in «sottonormale» proprio al momento decisivo. Avevo d'altronde precisato (e non uscì per avarizia di spazio) che soprattutto per via del «mare magnum» dei 69 gol incassati in 38 partite giocate - 1,816 la mostruosa media-gara - da una difesa che Preziosi a gennaio si era rifiutato di rinforzare si sarebbe trattato del tipo di salvezza che il Patròn si è meritato: con contorcimento di stomaco e budella fino allo svenimento. Ora vi dico: è bello e commendevole che l'abilissimo Preziosi pubblicamente si scusi per aver sbagliato tutto (a cominciare da Malesani preso e ripreso), promettendo che d'ora in poi cambierà registro. Ma, come ha giustamente scritto il collega e amico Giampiero Timossi sul Monono, la smetta di parlare di rivoluzione e si dedichi anima e corpo a una sana ricostruzione del Club (per il bene del Grifo io spero in Pietro Lo Monaco digì) e della squadra: che va rimessa all'onore del mondo con un tecnico di buonsenso (Gigi De Canio lo è), conservandone il più a lungo possibile l'identità nel pieno rispetto della passione dei tifosi e a legittima soddisfazione dell'orgoglio sportivo del Patròn.
Se la Sampdoria priva di cinque titolari-cardine come Romero, Gastaldello, Renan, Pozzi ed Eder, colpita a freddo dopo trenta secondi e ridotta in dieci nell'ultima mezz'ora, riesce infine ad avere ragione in casa dell'ammirevole Juve Stabia sull'ostico manto sintetico di Castellammare, significa che in sei mesi di ossessivo lavoro Beppe Iachini è riuscito a trasformare un grigio complesso anarcoide in una squadra che sta meritando la partecipazione ai play off con ampie probabilità di riconquistare sul campo la serie A. I numeri del girone di ritorno parlano chiaro: 41 punti in 19 partite all'attivo della Sampdoria - 2,16 la sontuosa media-gara - frutto di 7 vittorie e 2 pari (Livorno e Ascoli) a Marassi, 5 vittorie, 3 pari e 2 sconfitte (Torino e Crotone) in trasferta. Poi, quando conosceremo i verdetti della giustizia sportiva relativi all'ennesimo vomitevole calcio-scandalo, vedremo quale sarà il futuro a breve termine del club blucerchiato. Ma non v'è dubbio che per il suo futuro a medio-lungo termine i Garrone abbiano nuovamente imboccato la strada giusta. A parte Gastaldello, Munari e Foggia che comunque non hanno superato i 29 anni, Pellé che ne ha 27, Pozzi, Renan e Costa che ne hanno 26, largo ai giovani di valore: come testimoniano i 25 anni di Romero, Volta, Laczko ed Eder, i 24 di Juan Antonio, i 23 di Rossini, Rispoli e Signori che si è fatto onore in prestito al Modena, i 22 di Krsticic, i 21 di Soriano, i 20 di Obiang, fino ai 19 di Icardi, «Primavera» compaesano e amico di Messi che ha segnato il gol della vittoria all'esordio in serie A, il cui cartellino - fossi il Patròn - cercherei di farmi cedere dal Barca. Un prezioso coacervo di gioventù che garantisce forza ed entusiasmo a costi accettabili per la nostra serie B (e a maggiore ragione per la serie A) che il nuovo amministratore delegato Rinaldo Sagramola (l'autentica mossa vincente della famiglia Garrone) e il confermato direttore sportivo Pasquale Sensibile sapranno per certo valorizzare grazie a tre o quattro acquisti di sostanza oculatamente mirati.

Bisogna assolutamente lavare l'onta di una retrocessione sciaguratamente autoprovocata. Alla Sampdoria insidiata (a debita distanza) dal Padova ma finalmente tornata sulla retta via, i durissimi impegni contro Pescara e Varese per il pass ai play off non fanno più paura.

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