Gli abitanti di San Gottardo continuano a vivere nel terrore, non riescono proprio, e naturalmente, ad abituarsi alle continue rapine che avvengono ormai quotidianamente ai danni di edicolanti, tabaccai, farmacisti e baristi o agli scippi delle borsette a donne anziane. Ultimamente però e dopo qualche piccolo segnale tempo addietro, a correre maggiormente pericolo sono i bambini della zona che frequentano gli asili e le elementari, compresi quelli che frequentano i corsi di dottrina e catechismo. Un intero quartiere tenuto sotto scacco dall'incallita colonia di extracomunitari formata da romeni, slavi, africani, albanesi ed ecuadoriani che ogni giorno aumenta numericamente, persone sfollate a più riprese ma che dopo pochi giorni ritornano e che trovano come accamparsi nei posti più disparati: dalle case abbandonate sul condotto agli edifici dismessi come l'ex cinema Nazionale di Molassana, dalle decine di auto abbandonate (anche quelle poste sotto sequestro) alle case popolari di via Sertoli dove, nonostante la chiusura per restauri, a tarda sera si contano decine di abusivi che scavalcano le recinzioni per occupare gli alloggi. Non è passato nemmeno un anno da quando R.V., un'agente di polizia penitenziaria, denunciò attraverso le pagine del nostro giornale (3 gennaio 2008), il tentato rapimento dei due piccoli nipoti da parte di alcuni slavi, davanti a un supermercato di via Emilia ma da allora, questi spiacevoli episodi continuano ad essere sempre più frequenti. Adesso, a denunciare le molestie alle quali sono sottoposti quasi tutti i bimbi della zona che frequentano i giardini o la parrocchia, sono una ventina di mamme le quali, stanche e impaurite delle continue minacce di rapimento dei propri figli (nel caso non dovessero cedere qualche euro allo sbandato di turno), hanno deciso di denunciare i fatti al il Giornale e, contemporaneamente, iniziare ad effettuare, tutte insieme e coi mariti, una serie di ronde notturne per «regolare» i conti con questi sciagurati. Patrizia G. ha una bimba di 8 anni e qualche giorno fa, durante la pomeridiana passeggiata ai giardini, ha notato uno slavo che orinava di fianco alla bimba: «Mi sono avvicinata di corsa - racconta terrorizzata - l'ho afferrata per il braccio e l'ho portata via, conoscendo il soggetto non gli ho detto nulla ma lui, prima di allontanarmi mi ha urlato che se mi avesse incontrata ancora, si sarebbe portata via mia figlia. Non è la prima volta che succede ma se vado dai carabinieri finisce che la prossima settimana quel delinquente ritorna e a quel punto che faccio, mi chiudo in casa per sempre?» Giuseppina R. invece, ha deciso di non portare più suo figlio al parco: «È successo due mesi fa, racconta la giovane donna, mi sono avvicinata alla fontanella per riempire d'acqua la borraccia e quando mi sono girata, ho visto mio figlio che, più distante da dove l'avevo lasciato, raccoglieva alcune pigne con uno di quelli sbandati. Mi sono trovata troppa paura per continuare a portarlo in quel parco».
Troppe coincidenze che hanno messo in guardia gli abitanti di San Gottardo, per ultimo messi in allarme anche dalle testimonianze di alcune catechiste della parrocchia: «L'altro giorno alcuni di questi barboni guardavano in modo morboso e lascivo alcune ragazzine davanti al sagrato della parrocchia di San Gottardo - racconta Giulia - una preoccupazione che permane soprattutto quando abbiamo in affidamento, per le lezioni di catechismo, i bimbi delle elementari e delle medie». Una cinquantina di genitori esasperati, alcune sere fa si sono riuniti per organizzare appostamenti con tanto di macchina fotografica e, dichiarano arrabbiati, «se sarà il caso, anche di qualche bastone».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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