San Siro, la curva Nord "squalificata" si sposta nella Sud

Gli ultras nerazzurri hanno aggirato la squalifica spostandosi dall'altra parte dello stadio. Situazione paradossale: nel secondo anello blu del "Meazza" gli interisti, nel primo, invece, i supporters del Genoa. E tra le due tifoserie non corre buon sangue

San Siro, la curva Nord "squalificata" si sposta nella Sud

Milano - Può esistere il calcio senza i tifosi? La risposta ovviamente è no. E ogni volta che si disputa una partita a porte chiuse se ne ha la dimostrazione evidente. Di partite a spalti vuoti, purtroppo, se ne sono viste parecchie in questi ultimi anni, e sempre per la solita ragione: le squalifiche comminate alle squadre per le intemperanze dei tifosi. Non era mai capitato, però, che fosse squalificata una curva. E' accaduto all'Inter, dopo gli striscioni offensivi esposti da alcuni suoi tifosi contro i supporters del Napoli. Il giudice sportivo ha voluto usare la mano pesante, l'Inter ha provato a fare ricorso ma niente da fare. Inter-Genoa, ieri sera, si è giocata con la curva nord - quella tradizionalmente occupata dagli ultras nerazzurri - completamente vuota. Partita senza tifo? Decisamente no. Prima di tutto perché i tifosi del Genoa erano presenti - e belli arzilli - nello spazio loro assegnato (primo anello blu). Ma non è stato, quello del Meazza, un tifo a senso unico. Gli ultras dell'Inter non hanno lasciato soli i loro beniamini. Si sono trasferiti in massa nella "curva sud". E da lì hanno fatto il tifo. Situazione per certi versi paradossale: gli ultras di due squadre rivali seduti gli uni sopra gli altri, nella stessa curva. Cose mai viste. E a garantire la sicurezza, un piccolo esercito di "steward" vestiti di giallo.

I tifosi dell'Inter: "Adesso basta" Prima della partita gli ultras hanno distribuito un volantino per spiegare le loro ragioni. "Adesso basta!!!" era il titolo delle quattro paginette fitte fitte scritte su un foglio A4 piegato in due. Le ragioni della protesta sono sempre le stesse: no ai controlli preventivi sugli striscioni (con l'obbligo di comunicare il testo in anticipo), no alle imposizioni dell'Osservatorio sulla sicurezza, ai tornelli, a filtraggi e prefiltraggi e a tante altre cose mal digerite dagli ultras. Poi, sempre nel foglietto, si raccontava ciò che è avvenuto il 6 ottobre scorso, durante Inter-Napoli, la partita dello "scandalo", quella che ha causato la squalifica della curva dell'Inter per gli striscioni offensivi. Per ragioni di ordine pubblico era stata vietata la vendita dei biglietti nel settore "ospiti". Ma i tifosi del Napoli, in quell'occasione, sono andati lo stesso allo stadio spargendosi in ogni angolo dello stadio, gomito a gomito con gli interisti.

E le ragioni di sicurezza? A farsi benedire. E' anche su questo episodio - oltre ai cori e agli sfottò - che le autorità che governano il calcio dovrebbero cominciare a riflettere. Altrimenti ogni decisione rischia di essere solo un'enorme presa in giro.

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