New York - Arnold Schwarzenegger scende in campo con Barack Obama: il governatore della California, un repubblicano, ha offerto il suo aiuto al presidente per far passare la riforma della Sanità entro l'anno. "I nostri obiettivi sono gli stessi", ha detto Schwarzy facendo appello allo spirito bipartisan dell'America che ritrova unità per il bene comune. Il governatore è in generale più progressista sui temi sociali dei suoi compagni di partito. 'Credo nell'importanza vitale della riforma", ha detto citando gli obiettivi condivisi con Obama sulla riforma: tra questi un contenimento dei costi a spirale per la salute per agevolare la ripresa economica. Obiettivi da raggiungere - ha detto - attraverso "una collaborazione di entrambi i partiti". Schwarzenegger è il repubblicano di più alto profilo fuori dal Congresso che si sia schierato finora con la causa di Obama. Con lui si stanno spostando nel campo della Casa Bianca altri non democratici: ieri il ministro della sanità dell'amministrazione Bush Tommy Thompson ed il sindaco di New York, Michael Bloomberg (un ex repubblicano passato nelle file degli indipendenti), hanno dato il loro avallo all'obiettivo della riforma entro l'anno. Bloomberg è in corsa per la rielezione al terzo mandato. Thompson si è associato nel dare luce verde alla riforma con Dick Gephardt, l'ex Speaker democratico della Camera. E anche Bill Frist, ex leader della maggioranza repubblicana del Senato e cardiochirurgo prima di passare in politica, ha dato al piano Obama un appoggio qualificato senza schierarsi apertamente a favore dei vari testi della riforma attualmente in discussione a Capitol Hill. L'approccio bipartisan caldeggiato da Schwarzenegger non è però altrettanto facile a Washington. Il leader repubblicano al Senato, Mitch McConnell, ha ammesso oggi che "gli americani non sono contenti dello status quo", ma ha aggiunto che le proposte di legge elaborate dai democratici in riunioni a porte chiuse - ora che cinque commissioni parlamentari hanno concluso il loro lavoro - porterà a una legge ai danni degli anziani e del deficit federale.
La Commissione Finanze del Senato ha concluso i lavori in comitato ristretto venerdì, ma il presidente Max Baucus ha promesso ai suoi componenti che avranno un "ragionevole" tempo a disposizione per studiare il testo e soprattutto il suo 'cartellino del prezzo' prima del voto. A stabilire i costi della riforma è il Congressional Budget Office il cui rapporto, atteso per ieri, arriverà in ritardo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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