La Santanché: "L'agente che sbaglia non è un assassino"

Daniela Santanché scatena le polemiche per un post sul web che sembra riferirsi al caso Sandri. Ma lei si difende: "Parlavo del vigile di Milano"

La Santanché: "L'agente che sbaglia non è un assassino"

"Gli uomini delle forze dell’ordine anche se sbagliano non sono mai assassini". Così scrive su Twitter Daniela Santanché, scatenando un vespaio di polemiche. Il riferimento sembra a Luigi Spaccarotella e all'omicidio di Gabriele Sandri.

Il post, rimbalzato su Facebook, ha ottenuto migliaia di commenti, quasi tutti negativi. "Vergognati", "vorrei vedere fosse successo a tuo figlio", "Giustizia per Gabriele", sono solo alcuni dei commenti. Pochi la difendono.

Alla fine lei sbotta: "C'è qualcuno che fa finta di non capire. Le forze dell'ordine costrette ad usare le armi per contrastare chi sta violando in maniera violenta la legge possono sbagliare valutazione ma di sicuro non agiscono come chi vuole uccidere. Definirli assassini nel senso comune del termine, è un errore che piace a chi è sempre dalla parte dei banditi e non dalla parte dei tutori dell'ordine. Che poi chi sbaglia debba pagare il giusto è tutt'altra ovvia cosa". E precisa che la sua "dichiarazione su twitter voleva commentare la vicenda attuale del vigile urbano di Milano e non invece quella più complicata del povero tifoso Sandri".

Ma ormai il dado è tratto, la polemica è montata e anche Giorgio Sandri, padre di Gabbo, ha detto la sua: "Devo pensare che per la Santanché la legge non é uguale per tutti.

Mi dispiace perché noi abbiamo sempre cercato di mandare messaggi diversi, abbiamo affrontato questo processo combattendo contro un individuo che si è macchiato di un delitto e di un gesto scellerato, non certo contro le istituzioni e tanto meno contro la polizia. Ho sempre detto, e ancora oggi voglio ricordare, che le prime persone a spendere parole per Gabriele, e per noi, sono stati il Capo della Polizia e il Capo dello Stato"

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