Sarkò e Merkel fanno i maestrini: Italia e Grecia siano responsabili

Dopo il summit Ue sulla crisi nell'Eurozona, conferenza stampa del presidente francese e della cancelliera tedesca. Van Rompuy: "Non si può paragonare la situazione dell'Italia a quella di altri Paesi". Istituita la figura di Mister Euro. Sarkozy: "Abbiamo incontrato Berlusconi e Papandreou per ricordargli le responsabilità che hanno tutti i paesi in questo periodo di crisi e le decisioni che devono prendere"

Sarkò e Merkel fanno i maestrini: 
Italia e Grecia siano responsabili

Bruxelles - Si è tenuto oggi il summit più difficile della storia dell’Eurozona, quello chiamato a discutere di come mettere in sicurezza l’euro e a decidere sulla ricapitalizzazione delle banche. Nel pomeriggio c'è stato un vertice dell'Eurozona, ma per avere soluzioni concrete bisognerà aspettare il vertice di mercoledì.

Riflettori puntati sulla difficile situazione in Grecia, ma anche su Spagna e Italia. Nicolas Sarkozy e Angela Merkel salgono in cattedra e puntano il dito contro il Belpaese: "Abbiamo incontrato Berlusconi e Papandreou per ricordargli le responsabilità che hanno tutti i paesi in questo periodo di crisi e le decisioni che devono prendere". E la Merkel ha sollecitato (ancora) il nostro governo a trovare "misure per la crescita e per la riduzione del debito".

Ieri Silvio Berlusconi, dopo un incontro con il presidente francese e la cancelliera tedesca, aveva detto di aver convinto Berlino sulla ripresa del Paese. Eppure Francia e Germania sono tornati a bacchettare l'Italia. I cronisti, quindi, hanno chiesto a Sarkozy e Merkel se sono stati rassicurati dal premier italiano. I due, dopo uno sguardo complice e una risatina, hanno sottolineato come, seppur il Cavaliere sia un loro interlocutore e contino su di lui, "abbiamo fiducia nel senso di responsabilità dell’insieme delle istituzioni, sociali, politiche e economiche italiane".

Il sorrisetto ha suscitato diverse polemiche. Critico il leader di Udc, Pier Ferdinando Casini che sul suo blog scrive: "Nessuno è autorizzato a ridicolizzare l’Italia, neanche di fronte agli evidenti e imbarazzanti ritardi con cui Berlusconi affronta la crisi. Non mi è piaciuto il sorriso sarcastico di Sarkozy e credo che per lui sia il momento di dimostrare equilibrio all’altezza delle sue responsabilità".

Il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, dal canto suo, ha chiesto all'Italia di mettere in atto le misure che ha promesso. Ma al tempo stesso ricorda che "non si può paragonare la situazione dell’Italia a quella di altri Paesi, i fondamentali sono completamente differenti". Entro mercoledì, però, Berlusconi dovrà assicurare "che le misure coraggiose che sono state prese, sul bilancio, la riforma del mercato del lavoro, della giustizia, le privatizzazioni, la lotta all’evasione fiscale, siano attuate in tempi rapidi". Inoltre ha detto che "nei prossimi giorni, lavoreremo mano nella mano perchè gli altri membri dell’Ue e dell’Eurozona siano rassicurati che l’Italia attuerà quello che ha promesso".

Tra i temi di cui si è discusso nel Consiglio, inoltre, quello della Spagna che, "grazie all'intervento del governo e alla responsabilità dell'opposizione non è più in prima linea nella crisi europea", come ha detto Sarkozy, che chiede all'Europa una tassa sulle transazioni finanziarie: "Il mondo cambia velocemente, ci sono troppi debiti, c'è un sistema finanziario che non obbedisce ad alcuna regola. Questo sistema del passato deve essere chiuso, dobbiamo dare nuove regole. Non è solo un problema dell'Europa, ma un problema del mondo intero". 

Secondo una prima bozza di conclusioni, inoltrem i capi di Stato e di governo dell'Unione europea vogliono riaffermare che il rigore di bilancio e "le riforme strutturali" sono "di cruciale importanza". E per salvaguardare la moneta unica istiuiscono la figura di Mister Euro che presiederà due summit all’anno dell’Eurozona. Per ora tale carica sarà ricoperta dall'attuale presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, in attesa che venga eletto qualcun altro: "Il presidente del vertice Euro sarà designato dai capi di Stato e di governo dell’Eurozona nello stesso momento in cui il Consiglio europeo elegge il suo presidente e per la stessa durata del mandato (due anni e mezzo come previsto dal Trattato di Lisbona, ndr)".

Il fatto che il nuovo Mr Euro presieda anche il Consiglio europeo permetterà di tenere i 10 Stati mebri che non hanno adottato la moneta unica "costantemente informati sulla preparazione e sui

risultati dei vertici".

Un altro provvedimento riguarda il Commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, che vedrà rafforzati i propri poteri "per un monitoraggio più efficace" della situazione in atto.

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