Scambio di ruoli, così gli occupanti diventano creditori

(...) Questa storia va avanti ormai da troppo tempo e non è per niente educativa. Nello scorso aprile, fu concesso agli abusivi l’ennesimo rinvio, ma il Comune fece sapere che era proprio l’ultimo, che si sarebbe fatta rispettare la legalità, che non erano ammissibili «zone franche». Ora siamo al dunque, si vedrà lunedì se le istituzioni realmente vogliano far rispettare la legge.
L’elemento più singolare della «mobilitazione» dei centri sociali è l’inversione dei ruoli. Sono gli occupanti abusivi che usano i toni propri dei creditori insoddisfatti e accusano il Comune di non voler concedere una variante al piano regolatore. Una bagatella, uno strappo urbanistico che consenta alla proprietà di via Watteau di realizzare altrove i progetti urbanistici che l’occupazione abusiva ha reso impossibili. Un mercato al di là della legge, per compiacere i ragazzi che all’attuale sede si sono affezionati. A Palazzo Marino c’è stato anche il tentativo, in passato, di raggiungere un accordo che consentisse di legalizzare la situazione.

Gli aderenti del centro sociale si sarebbero dovuti impegnare al rispetto della legalità e al ripudio della violenza. Quest’impegno non c’è mai stato, c’è soltanto la pretesa di ottenere sempre e comunque quel che i facinorosi pretendono. Perché il lassismo rende arroganti chi non considera la legalità un valore fondamentale.

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