Il Bilancio di previsione 2025 che ha iniziato ieri il tour delle Commissioni e approderà in Consiglio comunale entro fine mese potrà contare sul «tesoretto» della tassa di soggiorno. Gli incassi schizzeranno da 70 a 105 milioni in un anno, ben 35 in più (anche se a consuntivo 2024 saliranno già a 80 milioni rispetto alle stime iniziali). Il Comune gioca su due fattori: l'aumento di due euro nei 4 e 5 stelle (e del 40% nelle altre categorie) che il governo consente di applicare alle città solo per l'anno del Giubileo e l'afflusso record di visitatori. Entro fine anno raggiungeranno quota 9 milioni - e si è allungato il pernottamento -, l'assessore alle Risorse finanziarie Emmanuel Conte stima quindi gli incassi dall'imposta per il 2025 scommettendo sullo stesso trend. E spera di poter alzare ancora il livello delle entrate in corsa d'opera se «il governo ci consentirà di aumentare la tassa a 10 euro nei 4 e 5 stelle come a Roma, Firenze o Venezia, abbiamo un'autonomia limitata, Milano è ancora ferma a un massimo di 5 euro secondo le legge del 2011 anche se il turismo è esploso». Altro capitolo forte come sempre le multe, che passeranno dai 261 milioni previsti nel bilancio 2024 a 285, almeno 24 in più anche se Conte precisa che «nell'assestamento a luglio gli incassi sono già saliti di 20 milioni, quindi prevediamo una continuità» e pesano soprattutto «le multe per eccesso di velocità, sosta su marciapiede, sul verde». Tant'è, se la «continuità» sono 20 milioni più nel corso dell'anno, il prossimo novembre saremo da capo con un altro balzo in avanti. «Siamo tornati ai livelli pre pandemia» spiega Conte. E non c'è ancora una data d'inizio ma la giunta vuol estendere il pagamento di Area C anche nel weekend (magari già da gennaio), l'assessore non lo iscrive ancora a Bilancio prevede «un incasso intorno ai 10 milioni di euro». Le entrate dalla Ztl per ora sono fissate intorno ai 37,5 milioni, in linea con il 2024.
É una manovra «espansiva», la spesa corrente è vicina ai 4 miliardi, mai così alta. In compenso Conte rimarca l'aumento del costo del trasporto pubblico locale, salito 963 milioni con l'apertura di M4, e sarà coperto solo per 400 milioni dalla vendita dei biglietti, 12 in più rispetto al 2024. Nel 2019 il costo era poco sotto gli 830 milioni e la bigliettazione ne copriva 437. Contando che c'è una nuova linea, da allora è aumentato il biglietto ed è esploso il turismo, 37 milioni in meno dalla vendita dei ticket sorprende. Per Conte pesa ancora l'«effetto smart working». Torna a chiedere un contributo maggiore del governo per il Tpl e ricorda che i tagli della vecchia manovra sommati a quelli della nuova Finanziaria «si aggirano per Milano «intorno ai 25 milioni».
L'assessore punta all'approvazione dei conti in aula nella prima decade di dicembre (e comunque entro fine anno) e auspica un «dibattito di qualità». Il centrodestra affilerà le armi con gli emendamenti. Salvo la tassa di soggiorno non sono previsti ritocchi di tariffe. Salgono di 10 milioni gli incassi dall'addizionale Irpef «ma perchè aumenta la base imponibile di chi dichiara». Undici milioni in più dal recupero dell'evasione Tari e Imu. Capitolo dividendi, il Comune ne incasserà 77 da A2a (7 in più) e 123 da Sea (ben 43 in più). Gli incassi dal Demanio, chiamiamolo «effetto Galleria», sono passati da 58,4 milioni nel 2020 a 87 nel 2024.
Gli oneri di urbanizzazione invece vengono fissati prudentemente a 53 milioni - date anche le inchieste in corso sull'urbanistica -, quasi in linea con l'assestato 2024. Il 34,5% della spesa corrente finirà sul capitolo mobilità, sembra in leggero calo quella destinata al Welfare ma Conte assicura che nella distribuzione «per missioni di bilancio» salirà da 134 a 139,7 milioni.
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