Marcello Castaldi
da Roma
Vincere ancora. Dopo il trionfo continentale del 2003, dopo cinque titoli europei già in archivio, dopo le tante critiche seguite alla World League eliminati al primo turno, mai successo prima di questanno. Tornare a vincere. Ha un sapore particolare.
LItalia trionfa al tie-break (15-10) con una prova di forza straordinaria. Non affonda quando si alzano le onde russe, si tiene stretta al match e ai sogni di gloria. Valerio Vermiglio: «Allinizio del quarto set sapevamo che il culo degli avversari non poteva durare...». Detto che la Russia ha giocato altro che fortuna alla grande, resta la convinzione di una nuova stagione azzurra, con una squadra giovane, in crescita, capace di soffrire e lavorare. Un punto dopo laltro, una partita dopo laltra, addirittura una sconfitta dopo laltra se serve. Gianpaolo Montali laveva detto: «AllEuropeo vedrete unaltra Italia». Ha sciolto i veli alla squadra, ha alzato il sipario: è venuta fuori questa Nazionale emozionante, orgogliosa, incosciente, anche. E vincente.
Il primo impatto con il Palalottomatica è da brividi: non ci sono posti a sedere. Unautentica bolgia. Primi palloni e gara che stenta terribilmente a prendere una direzione ben precisa. Le due squadre si conoscono come meglio non potrebbero e fino al 13-13, nessuno azzarda un solo giudizio. Vermiglio stenta a servire al meglio le bocche da fuoco azzurre, mentre dallaltra parte anche i russi sentono troppo limportanza della gara per affidarsi alla sola potenza. Al solito è Cisolla che decide di spezzare linerzia della gara: due punti di grande potenza e un muro sontuoso spediscono gli azzurri sul 16-13 che diventa subito 20-15. Primo set in tasca.
Si riparte, ma la Russia decide di puntare dritta sullarma più preziosa: la potenza. Sale vertiginosamente il peso delle bordate di un inarrestabile Egortchev, ma è tutto il gruppo di Gajic che si mostra più deciso, compatto e determinato. LItalia non regge in ricezione, Vermiglio non riesce ad alzare palloni decenti. LItalia non riesce a ricucire lo strappo e cede di schianto 14-25. Linizio del terzo set è terrificante: la Russia va 11-4, con Cisolla e compagni incapaci di recuperare energie soprattutto a livello mentale. Dallaltra parte della rete non cade nulla. I russi prendono ogni singola palla che arriva dalle loro parti. La macchina perfetta che appena 24 ore prima aveva battuto la Serbia con un Fei maestoso è ferma in campo: sul 20-10 per i russi, il crollo azzurro assume contorni imbarazzanti. Il set si chiude con un avvilente 25-15. Inizia il quarto: lItalia è allangolo. Di nuovo punto a punto, il primo strappo però è proprio italiano, 14-11 firmato Fei e Cisolla. Soprattutto, le bocche da fuco russe iniziano a mostrare qualche cedimento e qualche pallone iniziano a sbagliarlo anche loro. Il nostro muro torna a essere preciso, Cisolla e Cernic segnano di potenza e dastuzia, e lItalia vola sul 20-14. La Russia risale fino al 23-19, ma il Palalottomatica esplode in un urlo assordante quando Fei mura Baranov e porta tutti al tie-break.
Il piccolo set finale è unautentica apoteosi: sempre davanti, soffrendo, schiacciando, murando. LItalia guarda dallalto una Russia stupefatta, stanca, adesso finalmente disunita e scricchiolante. Siamo campioni dEuropa.
RISULTATI. Finale 3° posto: Serbia-Spagna 3-0 (25-18, 25-21, 25-22). Finale 1° posto: Italia-Russia 3-2 (25-22, 14-25, 15-25, 25-19, 15-10).
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