Schiaffo del Tar alla Pomodoro: non può chiudere le sedi distaccate

Ci aveva provato, il presidente del Tribunale Livia Pomodoro. Per far funzionare meglio la macchina della giustizia, aveva disposto di trasferire i processi civili e penali delle sedi distaccate di Rho, Cassano D’Adda e Legnano alla sede centrale di Milano. Ma per farlo, sarebbe andata oltre le proprie competenze. E il Tar l’ha bocciata. Pochi giorni fa, infatti, i giudici di via Corridoni hanno sospeso i provvedimenti firmati dalla Pomodoro il 18 novembre e l’11 dicembre scorso, accogliendo il ricorso dei Comuni chiamati in causa e di diversi avvocati che in quei tribunali lavorano.
Spiegano i giudici del Tar che «le sedi distaccate del tribunale sono state istituite per legge, la quale pure ne predetermina con formula generale gli affari da trattare». Quindi, «la legge attribuisce al ministero della Giustizia il potere di disporre l’istituzione, la soppressione e la modifica della circoscrizione delle sedi distaccate del tribunale ordinario», mentre «il potere del presidente del Tribunale di modulare tra le sede principale e le sezioni distaccate quantità e tipologie di contenzioso da trattare non può sconfinare nella sfera delle attribuzioni ministeriali».

Insomma, Livia Pomodora può disporre «la trattazione nella sede principale» di cause in corso nelle sedi distaccate, ma solo in base a «un presupposto di eccezionalità» o per «ragioni di carattere organizzativo». E senza decretarne la chiusura.

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