Già da molto tempo si sa che le sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche, note con l'acronimo di Pfas, sono composti chimici che si trovano in moltissimi prodotti dei settori industriali e prodotti di consumo tra cui i vestiti, quelli per la cura delle persone ma sono presenti anche sui rivestimenti alimentari. Se l'assorbimento dell'organismo umano di queste sostanze si pensava potesse avvenire soltanto con la contaminazione di acqua e aria, alcuni scienziati hanno scoperto che questo processo è possibile anche attraverso la pelle e che il loro accumulo sarebbe permamente, per sempre.
I risultati dello studio
Lo studio, pubblicato su Environment International, ha dimostrato per la prima volta che un ampio numero di Pfas possono penetrare la barriera cutanea e agganciare il flusso sanguigno del corpo. Ricercatori dell'Università di Birmingham hanno esaminato 17 diversi Pfas su oltre 4.700 tipologie esistenti selezionando i composti tra quelli più usati e studiati per gli effetti tossici negli esseri umani. Negli esperimenti di laboratorio sono stati usati modelli equivalenti di pelle umana in 3D per "simulare" il nostro rivestimento esterno: ebbene, tra i 17, ben 15 sostanze hanno mostrato un assorbimento di almeno il 5% tramite la pelle che toccava picchi di n un ulteriore 38% con gravi rischi per il possibile assorbimento a lungo termine nella circolazione del sangue.
Perché la pelle non veniva considerata
L'autrice principale dello studio, la dott.ssa Oddný Ragnarsdóttir, ha spiegato che in passato si è ignorato che queste sostanze potessero essere assorbite dalla palle "perché le molecole sono ionizzate. Si pensava che la carica elettrica che conferisce loro la capacità di respingere l'acqua e le macchie li rendesse anche incapaci di attraversare la membrana cutanea". Dalla ricerca, invece, si evince che questa teoria non è sempre vera e che "l’assorbimento attraverso la pelle potrebbe essere una fonte significativa di esposizione a queste sostanze chimiche dannose", afferma tra le pagine dell'Università di Birmingham.
"Siamo esposti"
"Il nostro studio fornisce una prima panoramica sull'importanza della via cutanea come via di esposizione a un'ampia gamma di sostanze chimiche tossici", ha dichiarato il prof. Mohamed Abdallah, docente di Scienze della Terra e dell'Ambiente. "Il nostro studio fornisce una prima panoramica sul significato della via dermica come via di esposizione a un'ampia gamma di sostanze chimiche eterne", che rimarrebbero quindi per sempre dentro l'organismo. "Dato il gran numero di Pfas esistenti, è importante che gli studi futuri mirino a valutare il rischio di ampie gamme di queste sostanze chimiche tossiche, piuttosto che concentrarsi su una sostanza chimica alla volta".
Quali sono i rischi
Ma quali sono i rischi concreti derivanti dall'assorbimento di queste sostanze? Che si tratti di pelle o con contaminazione derivante dall'ambiente circostanze o dall'acqua, come abbiamo visto in passato sarebbero in grado di provocare danni al sistema endocrino così come al microbiota umano. Alcuni studi hanno puntato l'accento anche sui rischi legati a infertilità fino, addirittura, ad alcune tipologie di cancro.
Il coautore dello studio, il professor Stuart Harrad ell'Università di Birmingham, ha aggiunto ha spiegato che adesso sarà più facile mettere in luce quali sono le strutture chimiche più facilmente assorbibili dall'organismo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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