
Wow, siamo tutti dentro un buco nero! Una teoria che gira da tempo (insieme a quella che siamo dentro un ologramma, che siamo una simulazione, che siamo in un multiverso, ecc). Ma vediamo l’ultima. Le ultime osservazioni del James Webb Telescope hanno rilevato che le galassie hanno un senso di rotazione preferenziale (almeno le 263 galassie osservate, su centinaia di miliardi di galassie).
Tuttavia, se fossimo dentro un buco nero non saremmo attratti verso il centro, mentre l’Universo è in espansione accelerata? No, perché saremmo già noi all’interno del buco nero, per cui l’orizzonte dell’universo visibile sarebbe in realtà l’orizzonte degli eventi di un buco nero visto dall’interno. E i buchi neri di cui è pieno il nostro universo? Porte d’accesso verso altri “universi bambini” (che siano bambini piace molto, come se poi ci potessimo fare qualcosa, come provare a entrarci dentro per ritrovare l’infanzia).
L’idea non è nuova: formulata già dal fisico teorico Raj Kumar Pathria e dal matematico I. J. Gold, fino al fisico teorico polacco Nikodem Poplawski. Non so se avete notato una cosa: fisici teorici. Il che non è un insulto, anche Albert Einstein era un fisico teorico. Ma dalla formulazione della relatività generale alle prove della relatività generale (quando la teoria di Einstein è stata accettata da tutta la comunità scientifica) sono passati solo quattro anni (dal 1915 al 1919), e da un secolo regge a tutte le previsioni. È il modello che attualmente funziona di più, e chi la concilierà con la meccanica quantistica (che probabilmente non sarà un solo scienziato ma molti, perché di Einstein ce n’è stato uno solo) vincerà il Nobel.
Quello che mi fa ridere è l’entusiasmo per ogni minimo indizio diverso dal modello attuale, come se per noi cambiasse qualcosa, o come se ogni ipotesi portasse a qualcosa di consolatorio. Quindi: multiversi, universi ciclici, universi olografici, universi simulati, universi dentro buchi neri, universi senza inizio, gravità quantistica a loop, gravità emergenti, teorie delle stringhe a 26 dimensioni, superstringhe a 10 dimensioni, superstringhe a 11 dimensioni, e chi più ne ha più ne metta, e va benissimo, ma cos’è che vi rende così euforici? Il mio amico Gigi Ballarani, esperto di AI e fan di Elon Musk, è convinto che si viva in una simulazione. Che differenza gli faccia non lo so.
In ogni caso bisogna ricordarsi quello che diceva Richard Feynman, mica un fisico teorico qualunque: «La scienza è immaginazione in una camicia di forza di esperimenti». Senza camicia di forza, la scienza diventa fantascienza e la fisica metafisica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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