
Incredibile, siamo arrivati a tatuare i tardigradi. Sì, proprio loro, gli “orsi d’acqua”, quei micro-esseri immortali che possono sopravvivere a tutto: radiazioni, vuoto spaziale, temperature di meno 272 gradi o 150 sopra lo zero, e che sono più duri a morire di una zecca e di qualsiasi influencer con l’ombelico all’aria. In sostanza la Westlake University ha avuto questa idea geniale: nanotatuare i tardigradi. Va da sé non con l’inchiostro o la macchinetta del tatuatore, piuttosto con una litografia elettronica assistita dal ghiaccio.
Tradotto: li congelano a meno 130 gradi, creano un sottilissimo strato di ghiaccio liscio come il cervello di un negazionista, e lì sparano un fascio di elettroni che incide minuscole strutture. Risultato? Tatuaggi perfettamente stabili. Possono allungare, torcere, bagnare, seccare, centrifugare i tardigradi: loro continuano a fregarsene come se niente fosse. Hanno resistito pure ai solventi: quelli che scioglierebbero metà dei clienti di una Spa. Tutto questo mentre i tardigradi erano in criptobiosi, lo stato in cui smettono di vivere e sopravvivono a tutto (tipo certi o certe ex che dopo anni riescono a riemergere dal nulla con un messaggio alle tre del mattino).
L’obiettivo, ovviamente, non era decorare i tardigradi per avere like Instagram: lo scopo è creare robot viventi, organismi semi- artificiali capaci di rilevare tossine, diagnosticare malattie, sopravvivere in ambienti estremi, esplorare lo spazio o funzionare dove anche un telefonino esploderebbe. Progetti? Sensori biologici che lavorano al posto nostro o batteri tatuati che vanno in missione su Marte (o forse un giorno anche selfie biologici dal fondo degli oceani).
Ma ci sono anche futuri usi medici: i biotatuaggi potrebbero trasformare i tardigradi in biosensori viventi per rilevare sostanze tossiche o indicatori di patologie, o diagnosticare infezioni, o potrebbero essere geneticamente modificati e iniettati in specifici organi del corpo umano per rilasciare farmaci in modo mirato.
Meglio di molti umani tatuati con frasi motivazionali a caso: ora abbiamo tardigradi tatuati che però sono utili davvero. La ricerca, ovviamente, è finita sulla copertina di Nano Letters (e no, nessun tardigrado si è lamentato né ha chiesto risarcimenti morali o ha aperto un account TikTok per protestare).
In attesa del futuro, ricordatevi: voi vi fate tatuare una fenice per sentirvi eterni, un tardigrado (le cui dimensioni variano da 0,05 a 1,2 millimetri) si fa tatuare strutture nanometriche, si prende una centrifuga a 4000 giri, puoi bombardarlo con un’atomica e sopravvive. Noi no, ma grazie ai tardigradi tatuati potremmo vivere di più. Come dico sempre speriamo facciano presto, abbiamo tutti gli anni contati.
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