Giornata di sciopero dei mezzi pubblici, venerdì prossimo. Gli autoferrotranvieri di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl e Cisal incrociano le braccia contro le nuove regole sui rimborsi per le giornate di malattia.
Saranno comunque garantite le «fasce protette» (dallinizio servizio alle 8.45, e dalle 15 alle 18), ma si prevede unadesione massiccia. «È molto probabile - annuncia Nino Cortorillo, segretario milanese di Filt-Cgil - che lattività venga sostanzialmente bloccata». Il che significa stazioni della metropolitana chiuse, tram e bus nei depositi. Con centinaia di cittadini ad attendere invano alle fermate.
Fermi anche i treni delle Ferrovie Nord, che circoleranno solo negli orari di punta, dalle 6 alle 9, e dalle 16.30 alle 19.30. Le stesse modalità saranno seguite anche dagli autobus di Fnm Autoservizi, che opera nel trasporto extra-urbano nelle province di Milano, Como, Varese e Brescia. «Ma - fa sapere lazienda - si potranno comunque verificare dei ritardi alla ripresa del servizio».
Sul Passante ferroviario, quindi, circoleranno solo i convogli di Trenitalia. Per quanto riguarda il «Malpensa Express», invece, saranno istituite delle corse sostitutive. Pullman che partiranno agli stessi orari dei treni, con capolinea in via Paleocapa 1, a pochi metri dalla stazione Cadorna.
Quello di venerdì sarà il terzo sciopero dei sindacati confederali sulla stessa vertenza: i rimborsi per le malattie. Se finora i primi tre giorni di assenza venivano pagati in parte dallInps, in parte dalle aziende, «con lultima finanziaria - spiegano i sindacati - il quadro è cambiato». Dispensato dai rimborsi lIstituto previdenziale, tocca ora alle aziende e ai lavoratori decidere insieme come rimborsare le assenze. E in mancanza di un accordo, i dipendenti restano «scoperti».
Diversa, ma non troppo, la situazione di Atm, che fino al primo luglio aveva garantito il rimborso dei giorni di malattia. «Ma le indennità si sono ridotte - spiega ancora Cortorillo -. A partire dal primo luglio, infatti, lazienda paga i primi tre giorni secondo quanto previsto dal contratto nazionale, ma dal quarto i lavoratori percepiscono il 30 per cento in meno della normale retribuzione». Quindi «chiediamo che anche per gli autoferrotranvieri si applichino normative valide per altri settori».
«Uno sciopero che, vista la situazione, forse si poteva evitare», è lunico commento che arriva da Atm. Che comunque garantisce «regolare servizio durante le fasce protette».
I precedenti parlano chiaro. Nelle altre occasioni le adesioni sono state molto alte. E «anche considerando il periodo estivo, che di norma fa registrare una partecipazione leggermente inferiore, prevediamo di bloccare lattività. Il tema resta molto sentito dai lavoratori», aggiunge Cortorillo.
Un venerdì a piedi dunque, con molti disagi in vista.
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