Tempo scaduto. Malgrado il risultato uscito dalla urne che ha designato Renata Polverini presidente del Lazio bocciando così lamministrazione Marrazzo, la sua giunta e i manager nominati dal centrosinistra, in queste ore diventano sempre più insistenti quelle voci che darebbero sul tavolo di certi alti funzionari provvedimenti di nomine, incarichi e consulenze. Insomma chi ancora per pochi giorni manterrà la propria poltrona non disdegnerebbe di assegnarne altre e magari pure incarichi triennali ad amici di partito e di corrente.
Indiscrezioni di «radio Pisana» che prendono piede dallaccusa mossa dal senatore del PdL Andrea Augello, convinto che «la campagna elettorale abbia creato uneccessiva lacerazione nel tessuto politico mentre serve uno sforzo comune. Certo è che le voci che arrivano da aziende regionali come Cotral dove si vorrebbero nominare nuovi dirigenti e da alcune Asl non aiuta. E' il caso - continua Augello - di Giovanni Di Pilla, direttore generale della RM G, il quale ieri ha ritenuto indispensabile firmare tre delibere per altrettanti incarichi di primario, nellospedale di Tivoli. Uno dei tre è il fratello dellattuale candidato a sindaco di Tivoli del centrosinistra». Curiosamente non mancano anche i fatti delle ultime settimane. Si tratta di incarichi che dai primi giorni di febbraio hanno riempito le colonne delle bacheche di tanti albi pretori. La nomina di Antonio DUrso a direttore del Centro regionale sangue stipulata per cinque anni, per dirne una, e sancita direttamente dal reggente di Marrazzo, Esterino Montino con un decreto di tre paginette. Un incarico che nulla toglie ai 5 primariati disposti in corsa dal manager dellAsl Roma B Flori Degrassi e altre nomine similari allAsl Roma E nonché concorsi per 13 funzionari amministrativi.
Insomma sembra che da sinistra arrivi, più o meno sommesso, un ordine di scuderia che inviti a sistemare allinterno delle aziende e agenzie regionali ancora in mano ai manager della vecchia giunta più persone possibili. E il perché è presto detto. Ci saranno da piazzare anche coloro che sono rimasti fuori dalla porta del parlamentino regionale. Un fatto sul quale non tardano ad arrivare i commenti. «La gravità della situazione politica che alberga nella sinistra è sotto gli occhi di tutti - chiosa il senatore del PdL Stefano De Lillo -. A non essere rieletti sono i personaggi di spicco della giunta Marrazzo e nomi noti dellamministrazione di centrosinistra che per anni sono stati alla guida di gruppi politici o di commissioni importanti. Gli elettori, i loro stessi elettori, li hanno puniti riconoscendogli non il suffragio ma lo scettro del malgoverno». Già, perché la sconfitta, oltre che di voti, è anche una questione di volti. Alcuni dei quali eccellenti.
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