Scontro con Fini, Berlusconi va avanti: "Un nuovo predellino? Buona la prima"

Dopo lo scontro alla direzione di ieri, Berlusconi pronto a azzerare il peso politico di Fini e C. Bocchino verso la sfiducia alla Camera. Via le deleghe a Urso e gli incarichi ai frondisti. Poi assicura: "Un nuovo predellino? Buona la prima". Verdini accusa Fini: "Tradito il patto con gli elettori". Il presidente della Camera: "Sulle riforme istituzionali è possibile la condivisione. Legge elettorale, uninominale soluzione migliore"

Scontro con Fini, Berlusconi va avanti: 
"Un nuovo predellino? Buona la prima"

Roma - Il predellino è quello vero, quello della Sollers che gli viene consegnata a Palazzo Chigi. Poi c’è il predellino "virtuale", quello dal quale nacque il Pdl. Bella occasione per una battuta di Silvio Berlusconi che gioca su reale e traslato, sotto il colonnato di Palazzo Chigi, in questi giorni così tesi per il Pdl. "C’è anche un meraviglioso predellino...", dice il presidente del Consiglio riferendosi al fiammante 4x4 punzonato con il numero 001 in suo onore. I fotografi chiedono a Berlusconi se si può fare allora uno scatto, con il padrone di casa proprio sul predellino. "Certe cose non ripetono... Buona la prima", è la risposta del leader Pdl. La foto infatti non si rifà, e probabilmente neanche il resto.

Il nodo delle riforme Secondo il presidente della Camera Gianfranco Fini, è "un fatto positivo che ieri il presidente del Consiglio, nella sua introduzione, abbia detto che è opportuno fare le riforme con il più largo consenso possibile in Parlamento". "Se le riforme si fanno in modo condiviso - ha aggiunto il numero uno di Montecitorio - sono quelle che durano di più e riescono a sviluppare il loro aspetto positivo in tempi più brevi e in misura più efficace".

Fini: "Su alcuni temi possibili riforme condivise" Su alcuni temi di carattere istituzionale "c’è possibilità di riforme ampiamente condivise", ha detto il presidente della Camera. Partendo dalla bozza Violante, discussa nella precedente legislatura, Fini ha sottolineato come è possibile individuare "punti di convergenza tra centrodestra e centrosinistra", a partire "ad esempio dalla fine del bicameralismo perfetto, che ha come conseguenza la riduzione del numero dei parlamentari". Un altro punto di intesa tra centrosinistra e centrodestra, ha osservato Fini, può essere "la riforma del titolo V della Costituzione, quello che assegna le competenze allo Stato e alle regioni". Sulla forma di governo, ha ricordato Fini, "si potrebbero registrare le difficoltà maggiori, anche se le difficoltà non sono insormontabili se c’è buona volontà". E sulla legge elettorale, per Fini quella che garantisce di più "é quella dei collegi: ci si candida e ci si confronta con gli elettori in base ai programmi e alle rispettive credibilità personali. Credo che l'uninominale sia la soluzione". Il presidente della Camera ha espresso "perplessità" sulla reintroduzione delle preferenze nel sistema elettorale. "Non sono così convinto - ha detto Fini - che sia una panacea". E ha ricordato come il sistema delle preferenze fu abolito perché "si prese coscienza dei guasti che provocava: moltiplicava i costi della campagna elettorale ed esponeva i candidati a qualche tentazione". migliore".

Congelata la sfiducia a Bocchino Il giorno dopo lo scontro tra Berlusconi e Fini alla Direzione nazionale del Pdl, la "resa dei conti" interna sembra solo rinviata. Ieri si era diffusa la notizia tra i parlamentari azzurri di una "raccolta di firme" per sfiduciare Italo Bocchino, nel mirino del premier per i sui attacchi in televisione al partito e considerato dai berluscones "testa di ponte" del presidente della Camera nei prossimi blitz in Parlamento della "minoranza interna" formata da ex An. La "sfiducia" del vicepresidente vicario dei deputati del Pdl, riferiscono fonti azzurre, dunque, è "congelata" in attesa delle prossime mosse di Fini. Il presidente del Consiglio, infatti, avrebbe chiesto ai suoi di tenere ora bassi i toni. Prossimo "banco di prova" per valutare i finiani sarà il ddl intercettazioni. Bocchino prima mette in chiaro: "E' legittimo che la maggioranza decida di sfiduciare un dirigente, ma è anomalo che un partito comincì così un rapporto con la minoranza interna. Ha un che di scarsamente democratico". Poi veste i panni della "colomba" e punta il dito sui "falchì forzisti": "Ma io sono convinto che queste sono chiacchiere di falchi.

Berlusconi, invece, è uomo di mediazione e di armonia e non credo proprio che faccia vittime sul campo". Infine un’altra battuta: "Berlusconi sa benissimo che chi fa vittime in politica, fa danni alla sua immagine e al suo consenso".

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