Scudetto a Dell’Annunziata re dei driver a Montegiorgio

Alberto Cagnato

nostro inviato a Montegiorgio (Ascoli Piceno)

Chi ha la ventura di frequentare gli ippodromi tocca quotidianamente con mano l’ormai cronica emorragia di spettatori che affligge il mondo del cavallo da corsa. La dura realtà è costituita spesso da ippodromi metropolitani costruiti per contenere magari ventimila persone con un’attuale media giornaliera di poche centinaia di irriducibili. Vere cattedrali nel deserto dove la crisi del settore costituisce spesso un comodo alibi per gestioni che definire deficitarie è un eufemismo. Una delle rare eccezioni a questa desolante realtà è l’ippodromo marchigiano del San Paolo di Montegiorgio: domenica sera ad assistere al campionato italiano driver c’erano ben oltre cinquemila persone. Una sorta di ennesimo piccolo miracolo per l’ippodromo-bomboniera creato oltre trent’anni fa dalla famiglia Mattii in Val di Tenna, nello splendido entroterra marchigiano a una trentina di chilometri da Porto San Giorgio. E c’è da domandarsi quale sarebbe stato il successo del San Paolo se sorgesse sul mare: le cinquemila persone sarebbero state garantite ogni sera e non soltanto in occasione di manifestazioni particolari come quella di domenica. I segreti dell’ippodromo di Montegiorgio, inconfutabilmente l’impianto meglio tenuto della penisola, sono semplicissimi: spirito di iniziativa e olio di gomito, un connubio che troppo spesso latita negli altri ippodromi. Cervello e cuore della realtà marchigiana è il professor Mario Mattii, carattere magari non facile, a volte spigoloso, ma incontestabilmente deux ex machina dell’ippodromo di Montegiorgio.
La lunghissima domenica all’ippodromo ha offerto oltre sei ore di spettacolo con inizio alle 17.30 con musica, danza, cabaret, le mostre d’arte, la sfilata delle Ferrari e di macchine agricole storiche, i paracadutisti, il rugby, il golf. Insomma una piacevole kermesse culminata con la premiazione a notte fonda del campione d’Italia dei driver del trotto. Il titolo è andato al napoletano trentaduenne Vincenzo Piscuoglio dell’Annunziata, al suo secondo scudetto dopo il successo conquistato nel 2000.
Un’autentica sorpresa se si pensa che al campionato erano in lizza i quattro driver più importanti della Penisola: rigorosamente in ordine di vittorie conquistate in carriera il toscano Enrico Bellei (5.283), il milanese Pippo Gubellini (3.738), il casertano Roberto Vecchione (1.839) e il romano Giampaolo Minnucci (1.419). L’unico avversario a metter in duscussione sino all’ultimo il successo di Vincenzo Piscuoglio Dell’Annunziata è stato un altro outsider: il cosentino Santo Mollo, buon secondo davanti al milanese ma bolognese d’adozione Paolo Leoni. Decisivo ai fini dell’assegnazione dello scudetto dei driver del trotto il gran premio Basilio Mattii che ha visto subito naufragare per una doppia rottura il favoritissimo El Nino, guidato da Enrico Bellei che era ancora in lizza per il successo finale. Si è imposto così con un gran finish il fiorentino Giuseppe Lombardo jr in sulky alla sorpresissima Esuper Shar Sm, espressosi alla media di 1’13”4. Il quarto posto pizzicato a fil di palo da Dell’Annunziata in sulky a Gerda Djuhm è stato decisivo per l’assegnazione dello scudetto.
Nell’ambito della manifestazioni legate al campionato guidatori sabato sera presso il teatro dell’Aquila di Fermo ha fatto da prologo la tredicesima edizione della Borsa di studio per giovani cantanti lirici intitolata a Livia Grisafi Mattii. Nello splendido teatro settecentesco si sono esibite sei delle migliori promesse della lirica nazionale, accompagnate al pianoforte dalla professoressa Raffaella Vignudelli. La commissione presieduta da Gigliola Frazioni ha premiato il soprano Eleonora Cilli, venticinquenne di Barletta alla quale sono andati gli 8mila euro della borsa di studio.

Al posto d’onore l’altro soprano Francesca Cappelletti, perugina appena diciassettenne che ha ricevuto il premio Città di Montegiorgio di mille euro, mentre al terzo posto si è classificata la ventiquattrenne cagliaritana Rossana Cardia, anche lei soprano.

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