Roma - A nemmeno un mese dall'inizio dell'anno scolastico, ecco che iniziano le proteste. Studenti, professori e bidelli scendono in piazza per lo sciopero nazionale di scuola, università e servizi esternalizzati proclamato da Usi-Ait e dai sindacati di base. Oggi sono attese diverse manifestazioni in tutta Italia per protestare contro "la riforma varata dal ministero dell'Istruzione con i relativi tagli, i disagi delle classi-pollaio, la sicurezza degli istituti, le retribuzioni" fanno sapere gli studenti.
A Milano l'obiettivo della protesta studentesca sono gli istituti bancari e anche le sedi delle agenzie di rating. Un corteo studentesco che è partito stamane alle 9.30 da largo Cairoli ha scagliato secchiate di vernice, uova e fumogeni contro la sede milanese di Unicredit in piazza Cordusio e contro gli uffici dell'agenzia di rating Moody’s in corso di Porta Romana. "Save schools not banks", è lo slogan per la "battaglia" organizzata dal Coordinamento dei collettivi. Un altro corteo ha puntato invece verso la sede della Regione Lombardia, dove ci sono stati momenti di tensione fra studenti e forze dell'ordine.
La manifestazione più grande ha preso il via a Roma con un presidio sotto la sede del ministero per l'Istruzione ricerca e università, in viale Trastevere. Momenti di tensione anche nella capitale, dove gli studenti hanno abbandonato il cordone di sicurezza della polizia e hanno cominciato a lanciare vari sacchetti contenenti vernice. Sul lungotevere sono poi spuntati numerosi caschi e alcuni scudi a forma di libro. Aderiranno all'iniziativa anche i movimenti degli studenti che si sono ritrovati in zona Piramide. Il corteo capitolino è idealmente collegato alle iniziative organizzate dagli studenti in 90 città italiane e alla protesta studentesca cilena che sta tornando alla carica.
Le forme di protesta sono già partite all'alba quando alcuni ragazzi hanno portato davanti a palazzo Chigi delle sveglie. Il messaggio è quello di "far svegliare questo Governo, che la sua ora ormai è arrivata, questa generazione non vuole che si perda altro tempo". Cortei sono partiti dallo storico liceo Tasso di Roma dove gli studenti hanno esposto uno striscione con la scritta : "Non è il nostro debito, non è la nostra crisi".
"Oggi saremo in piazza non solo per opporci alla distruzione targata Gelmini ma anche con tante proposte e idee per cambiare la scuola pubblica - spiegano gli studenti -. Rimetteremo al centro i nostri numeri, quelli dell’Italia che conta davvero: diritto allo studio, edilizia scolastica, welfare studentesco, didattica alternativa sono solo alcune delle nostre rivendicazioni di cui abbiamo dibattuto e che continueremo ad approfondire nelle nostre scuole e nei luoghi di partecipazione.
Scendiamo in piazza dando piena solidarietà agli studenti cileni che portano avanti le nostre stesse rivendicazioni che evidentemente, fanno paura a molti, per dire che non bisogna mollare e che gli siamo vicini, per ribadire con forza che le proteste vanno ascoltate non represse e che l’uso della violenza, ancor più nei confronti degli studenti, è inaccettabile". GUARDA LE FOTO- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.