Se Di Carlo si ferma, c’è Gasparin

Un piccolo «scoop» lo ha rivelato l’ottimo Maurizio Michieli (responsabile della redazione di «Primocanale sport») su Sergio Gasparin, il vicentino arrivato alla corte di Garrone. Dunque lo stesso direttore generale ha confessato (a microfoni aperti) che per dieci giornate, quanto era al Vicenza (anni di serie C) ha svolto anche la funzione di allenatore. «Una faticaccia - ha ricordato - perché ero anche direttore sportivo e amministratore delegato. Ma il presidente mi impose anche la panchina».
Dunque una vasta esperienza (si direbbe a 360 gradi), quella di Gasparin nel mondo del calcio. Non solo: ma la sicurezza per Garrone che se Di Carlo (facciamo gli scongiuri totali) dovesse «ciccare» non avrà il problema della sua sostituzione. Pronto all’occasione ecco Sergio Gasparin...
Palombo. Salta fuori la novità che Angelo è anche un ottimo portiere. E Lippi, se non potrà sostituire Buffon, dovendo ricorrere ad un terzo portiere fra i suoi uomini, ha già nominato «terzo guardiano» proprio lui, Angelo Palombo. Un consiglio Garrone: ceda subito Palombo, potrà farselo pagare doppio, come eccellente centrocampista e come altrettanto eccellente portiere. Valore: non meno di venti milioni di euro...
Anzalone. Il povero nostro assessore allo Sport del Comune è ancora nelle grane, per via degli ormai mitici «seggiolini». Una società (che fra l’altro non aveva partecipato ad alcuna gara) ha fatto ricorso al Tar. Per cui ora bisognerà attendere il responso dell’organo amministrativo. Se il ricorso dovesse essere accolto, i 24mila seggiolini salteranno per aria. Anzalone, cercando di essere ottimista, dice che tutto si risolverà. Beato lui: il suo ottimismo probabilmente nasce dal fatto che lui una «poltrona» su cui sedersi ce l’ha, eccome. E ai seggiolini è poco abituato...
Preziosi. La Nazionale ha...

rovinato le vacanze al presidente Preziosi (per altro lusingato dai vari premi che gli stanno assegnando e l’elogio addirittura del «Financial Time» circa il suo mondo di giocattoli): rovinate perché il gioiello Criscito, considerato ormai uno dei grandi «numeri tre» del calcio italiano (dopo, nell’ordine, Facchetti, Cabrini, Maldini, Grosso) ha chiesto un aumento di ingaggio di un milione e mezzo di euro. La riflessione comunque è questa: se vengono dati due di milioni a Toni, uno e mezzo a Criscito è davvero ben speso...

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