In caso di omicidio, violenza sessuale o altri reati violenti a risarcire le vittime dovrà essere lo Stato, se il colpevole è latitante, nullatenente o incapace di intendere. La norma è stata sancita già nel 2004 da una direttiva dell'Unione europea, ma in Italia non è stata mai recepita.
Ora la Corte d'appello di Torino ha condannato la presidenza del Consiglio dei ministri a pagare 50mila euro a una ragazza romena che fu violentata da due connazionali nel 2005 a Torino. I due stupratori, condannati a dieci anni e mezzo ai domiciliari in secondo grado di giudizio, sono riusciti a fuggire e a far perdere le proprie tracce. La ragazza ha così intentato un’azione civile nei confronti dello Stato, non potendo ricevere alcun risarcimento.
Già in primo grado, nel 2010, lo Stato era stato condannato a pagare un indennizzo alla ragazza.
La sentezza della Corte d'appello non fa che ribadire la necessità di recepire la direttiva europea e l'istituzione di un fondo che possa servire a questo scopo. "Si spera - commenta uno dei legali della ragazza - che il governo Monti prenda atto dell’improrogabilità di questa legge".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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