Marcello dell'Utri sarà ascoltato come persona informata sui fatti dai magistrati romani che indagano sulla morte dello scrittore Pierpaolo Pasolini, ucciso all'Idroscalo di Ostia nel 1975. Il senatore del Pdl dovrà spiegare agli inquirenti se è vero o no che sia in possesso e che abbia letto il manoscritto di 78 pagine che riassume il capitolo scomparso di «Petrolio», il romanzo postumo dello scrittore pubblicato nel 1992. Nel documento in questione si farebbe riferimento ad alcune vicende che chiamano in causa l'Eni e a circostanze relative alla morte di Enrico Mattei. Dalla letture di quelle pagine potrebbero emergere dettagli utili a spiegare l'omicidio Pasolini. Per la morte dell'intellettuale, colpito più volte alla testa e investito da un'auto, fu condannato a nove anni Pino Pelosi, un «ragazzo di vita» all'epoca diciassettenne fermato a bordo dell'Alfa Romeno dello scrittore. La sentenza ipotizzò che l'imputato avesse agito con la complicità di altre persone, nelle motivazioni della sentenza di secondo grado poi non si parlò più della presenza di eventuali complici. L'inchiesta era stata riaperta circa un anno fa in seguito ad un'istanza presentata, come privati cittadini, dall'avvocato Stefano Maccioni e dalla criminologa Simona Ruffini, che hanno lavorato sulle carte dell'inchiesta di Pavia sulla morte di Mattei. Pochi giorni fa l'avvocato Maccioni è andato dal pm Francesco Minisci per sollecitare ulteriori indagini e chiedere che fosse sentito dell'Utri. La stessa richiesta è stata presenta oggi al procuratore Giovanni Ferrara dall'avvocato Guido Calvi, che assiste la famiglia Pasolini.
Il legale ritiene «assolutamente necessario» approfondire l'aspetto legato alle dichiarazioni di dell'Utri e avviare accertamenti sul «rinvenimento» del manoscritto» e «sulla sua scomparsa». Un aspetto che potrebbe essere decisivo per capire le ragioni del delitto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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