“Gli amici non mentono”. Ecco di chi è la voce italiana di “Undi” (e di Mercoledì Addams)

Chiara Fabiano è la giovanissima voce italiana di Undici di Stranger Things e di Mercoledì in Mercoledì Addams. Le serie-evento di Netflix l'hanno già resa una delle doppiatrici più conosciute del nostro Paese

“Gli amici non mentono”. Ecco di chi è la voce italiana di “Undi” (e di Mercoledì Addams)

Se ti distrai un attimo, sembra quasi di essere catapultati in Stranger Things e di ascoltare uno dei racconti di Undici. È l'effetto che fa parlare con Chiara Fabiano, classe 2004, giovanissima doppiatrice italiana dal grande talento. È lei che dà la voce italiana alla ragazzina con i superpoteri della serie tv più rivoluzionaria degli ultimi dieci anni. La incontriamo a margine del Best Movie Comics & Games a Milano, fiera della cultura pop dedicata a cinema, serie tv, fumetti, cosplay, games e anteprime. Tra un assalto e l'altro di ragazzine che la fermano per un selfie, e che la conoscono non solo per la voce ma anche grazie al canale TikTok che ha con il fratello - doppiatore anche lui - Mattia, Chiara svela a ilGiornale.it i dettagli del suo lavoro.

Come hai intrapreso questo lavoro da piccola? Vuoi fare la doppiatrice da sempre?
Io avevo 4 anni e mio fratello 6, abbiamo iniziato insieme perché mamma lavora nel mondo del doppiaggio, dietro le quinte, però conosceva dei direttori a cui servivano dei bambini che che recitassero una scena di due fratelli che giocano a basket. Da lì è iniziato tutto. In realtà è iniziato come un gioco e lo è stato per gran parte del tempo. Poi da un gioco è diventata una passione e poi un vero e proprio lavoro. All'inizio, per esempio, non sapevo neanche leggere perché avevo 4 anni e mi dovevano dire le battute. Io le imparavo a memoria e poi le ripetevo. Poi all'età di 6 anni ho iniziato a leggere e la cosa è stata molto più semplice.

Ci vuoi parlare un po' meglio di questo lavoro "dietro le quinte"?
Il lavoro del doppiatore è un lavoro nell'ombra in tutti i sensi. In primis c'è la sala con le luci spente, con il monitor, con il copione e il leggio accanto, c'è un assistente e dietro c'è il direttore con il fonico. Secondo me è un mondo magico e affascinante, perché proprio solo con la voce una persona riesce a trasmettere tante emozioni. L'attore recita e ovviamente ci mette il viso, ma la bravura e anche la difficoltà del doppiatore è proprio riportare le stesse emozioni che l'attore ha portato in scena con il suo corpo senza "viverle" sulla propria pelle.

Da quello che racconti sembra anche più difficile immedesimarsi, no?
Dipende dai punti di vista, di base l'arte è la stessa sia per il cinema e teatro sia per il doppiaggio, si parla sempre di recitare. Da un punto di vista fisico è più impegnativo il cinema perché oltre allo sforzo nell'interpretazione c'è anche lo sforzo fisico. Nel doppiaggio non c'è lo sforzo fisico, però c'è uno sforzo che potremmo chiamare "compensativo". Per esempio, gli attori devono registrare una scena in cui corrono e hanno la possibilità di correre, invece il doppiatore solo con la voce deve riuscire a trasmettere la sensazione di stare correndo.

Cosa ti piace di più di questo lavoro?
La cosa più bella è che grazie al doppiaggio viaggio sia nel tempo sia in giro per il mondo, perché mi capita di doppiare personaggi, per esempio dell'800 come nei film di Enola Holmes, e io adoro recitare nelle cose in costume. Oppure mi capita di doppiare personaggi con i superpoteri, quindi è affascinante anche per questo.

Il successo "vero" immagino sia arrivato con Stranger Things e con Undici.
Sicuramente Undici è un personaggio travolgente, soprattutto per quanto riguarda ciò che lei ha vissuto, quindi è impossibile non emozionarsi in ogni cosa che dice e che fa. Lei ha avuto un'evoluzione enorme perché nelle prime stagioni parlava pochissimo, però ogni cosa che diceva comunque aveva un'importanza rilevante, sia per la serie sia per l'evoluzione del personaggio stesso.

Se dovessi ricordare una scena a cui sei particolarmente affezionata?
Sceglierei la scena della seconda stagione con Hopper in cui lei si arrabbia e urla la sua frase iconica, "gli amici non mentono". Poi nella terza stagione, la scena del "ti amo" a Mike è stata bellissima. Io adoro doppiare queste scene perché sono un'eterna romantica.

Oltre a Undici anche Mercoledì Addams ha avuto un successo strepitoso. Come ti sei sentita a interpretare due dei personaggi femminili più importanti delle serie tv degli ultimi anni?
Per quanto riguarda Undici quando abbiamo iniziato a doppiare le stagioni, soprattutto le prime due, non ci aspettavamo tutto questo successo. Nessuno se lo aspettava, nemmeno gli attori. È stato gratificante perché la serie è bellissima e l'impegno non era poco. Dalla terza stagione sentivo la responsabilità e il peso di una serie molto attesa dai fan. Per Mercoledì, quando ho iniziato a doppiarla, da subito avevo intuito la bellezza della serie, anche se il successo è stato travolgente.

Che relazioni hai con le attrici dei tuoi due personaggi?
La cosa bella di questi due personaggi è che le attrici sono fantastiche, oltre a essere bellissime. Sono brave ed è bello stare dietro a entrambe. Per questo a me piacerebbe tanto continuare a doppiarle entrambe e a seguirle nei loro progetti, perché sono davvero validissime. E poi ha anche senso che l'attore abbia sempre la stessa voce. Jenna Ortega l'ho già doppiata più volte, in Scream, in Mercoledì, in un cartone dove lei aveva prestato solo la voce e in cui io ho doppiato lo stesso personaggio. Invece Millie Bobby Brown l'ho doppiata anche in Enola Holmes.

C'è un personaggio in cui ti sei ritrovata?
Forse proprio Enola è il personaggio che caratterialmente mi assomiglia di più. Per la curiosità e la tenacia. È una ragazza forte, intelligente, determinata, mi piace davvero tantissimo come personaggio. Infatti forse è quello per cui mi sono emozionata di più proprio nel momento in cui lo stavo doppiando. C'è una scena in cui ho pianto dall'inizio alla fine, sia quando lo stavamo registrando sia mentre la vedevamo.

Ti capita mai di essere riconosciuta dalla voce?
In realtà i miei amici a volte hanno difficoltà a riconoscermi quando doppio. È ovvio che la voce sia un po' diversa da quella che poi senti al cinema o su Netflix, perché in quel caso sei nella sala di doppiaggio, hai un certo livello di concentrazione, sai che devi interpretare quella voce. Mi è capitato di essere riconosciuta a scuola, dai miei professori, che magari non sapevano di questo mio lavoro. E spesso mi fermano per strada per salutarmi.

Sei giovanissima, hai già le idee chiare per il futuro? Vedi una carriera nel doppiaggio?
Sì, voglio continuare a fare questo perché mi piace, mi diverto così tanto che nonostante le ore passate a parlare non mi stanco. Sicuramente continuerei con il doppiaggio, però ciò non toglie che il percorso di studio avrà un seguito. Sto affrontando la maturità e poi non vedo l'ora di iniziare l'università. Mi sono iscritta a Giurisprudenza.

In Italia c'è sempre la polemica su chi ama il nostro doppiaggio e chi invece sostiene di guardare solo i prodotti in lingua originale. Tu cosa ne pensi?
Ovviamente ognuno può avere la sua opinione. Anche a me è capitato di vedere film e serie in lingua originale perché è utile per imparare l'inglese e per abituare l'orecchio.

Però ovviamente dire che il nostro doppiaggio non sia valido tanto da non guardare una serie tv doppiata non mi trova d'accordo. Il doppiaggio italiano è uno - se non il più - valido al mondo e non vedo perché non debba essere sostenuto guardando le cose in italiano.

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