Last Light, Matthew Fox torna in un thriller ambientalistico (che funziona a metà)

Temi attuali per un intrigo internazionale che segna il ritorno in tv del divo di Lost. La serie completa è in streaming dal 17 marzo

Last Light, Matthew Fox torna in un thriller ambientalistico (che funziona a metà)

Tematica ambientalista, intrghi internazionali e thriller. Sono le caratteristiche che danno forma Last Light, la miniserie tv di Amazon Prime Video, disponibile in catalogo dal 17 marzo. Cinque gli episodi disponibili per una breve ma intensa maratona al servizio di una storia in bilico tra realtà e lucida follia. Sponsorizzato qui in Italia con il sottotitolo de Il Crollo, la serie è balzata agli onori di "cronaca" perché segna il ritorno in tv, dopo anni di assenza, del mitico Matthew Fox conosciuto ai più per il ruolo ricoperto in Lost.

Di sicuro Last Light non è una serie esente da difetti. È puro intrattenimento e costruisce un ottimo intrigo internazionale facendo leva sulla causa ambientalistica con un tratto semplice ma onesto, raccontando il mondo di oggi attraverso lo sguardo di una famiglia benestante che si trova nel bel mezzo di un’avventura dove vince solo chi fugge. Progetto di ampio respiro ma che non brilla come dovrebbe, capace di coinvolgere il pubblico con una storia sbilenca e che stenta a decollare. È una serie da evitare? Nonostante tutto, in Last Light gli amanti delle cospirazioni e del action puro troveranno pane per i loro denti.

Una famiglia divisa da una crisi globale

Al centro del racconto c’è Andy che di professione è uno dei migliori ingegneri petrolchimici al mondo. Vive a Londra, è sposato e ha due figli. La più grande rema contro il lavoro del padre sposando la causa di un mondo senza combustibili e con energia pulita; il più piccolo vive in una bolla a causa di una malattia degenerativa agli occhi. Una sera, Andy viene chiamato per risolvere una grave situazione in un impianto di raffinazione, in cui apparentemente, il combustibile ha smesso di funzionare (testuali parole) creando una serie di problemi a cascata nel resto del mondo. Il mondo si trova senza energia elettrica e Andy, lontano da moglie e figli, si trova da solo a cercare di risolvere una situazione più grande di lui solo per cercare di raggiungere Parigi e stare al fianco della famiglia. Dietro questo evento così assurdo e impensabile, c’è una vera e propria cospirazione che vuole cambiare gli assetti del mondo.

E se il petrolio "smettesse di funzionare"?

Una miscela che sulla carta funziona, ma nella release finale non colpisce come dovrebbe. Last Light prende tutti i più classici clichè di un dramma familiare e costruisce attorno a esso una storia fatta di inganni, segreti e rovesci di fortuna, affondando a piene mani nella grande tradizione degli spy drama di ultima generazione. A un primo episodio lento e fin troppo didascalico, in cui si costruiscono troppo nel dettaglio le linee guida della vicenda, fa seguito una narrazione un po' confusa e che scade più volte in colpi di scena in odore di già visto. Il finale, però, è risolutivo e mette i tasselli al proprio posto. Nelle sue cinque ore di programmazione, Last Light cerca di raccontare una storia moderna e di un mondo allo sbando, schiavo del petrolio. Agisce d’impulso e racconta di una realtà senza luce, senza telefono, senza social, di una società che torna quasi all’età della pietra in un battibaleno. Se si guarda la serie tv sotto questo aspetto e senza soffermarci sulle tematiche familiari, di sicuro colpisce il fatto di aver saputo raccontare un futuro imminente con un piglio fermo e deciso. Di fatto, questa scelta narrativa funziona e spinge il pubblico a continuare la visione.

Troppa empatia per un action thriller

Al di là dei temi modernissimi e a quella accesa critica alla società contemporanea, Last Light non convince fino in un fondo per un motivo ben preciso. Giocando, per l’appunto, con tutti i meccanismi di un drama familiare, l’emotività prende il sopravvento sull’action, e la narrazione risulta essere troppo melensa per fare in modo che i due universi non entrino in collisione. Sì, l’uno compensa l’altro ma la tematica emotiva non lascia la presa, facendo scivolare più spesso la storia in un mare di frasi già dette. Invece, è proprio l’intrigo e la verità che c’è dietro il collo a convincere di più. Peccato che solo sul finire della serie tv si trovi il modo di aggiustare un po’ il tiro.

Perché vedere Last Light

Come abbiamo già detto, non è una serie che passerà alla storia. È atipica per il genere e il pubblico a cui è indirizzata ma resta comunque un buon modo – seppur fantasioso – per parlare e di discutere dei problemi sociali e politici che stanno affliggendo il mondo. Da vedere per restare affascinati dal panorama di Parigi e Londra, come quello dell’estremo oriente. E convince perché i fan di Lost potranno ritrovare Matthew Fox in splendida forma e in ruolo cucito a pennello sulle sue solide spalle.

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Matthew Fox dopo 12 anni di silenzio

Nota più importante di Last Light è proprio la presenza del celebre attore televisivo e celebre, soprattutto, ai veri serial addicted. Lanciato a fine anni ’90 con la serie Party of Five (oggi su Prime Video), dopo il flop di Fantasmi ha trovato il successo in Lost e nella serie tv che ha ridefinito il concetto di prodotto per il piccolo schermo. Dopo quel ruolo che ha cambiato per sempre la carriera di Matthew Fox, l’attore si è preso una lunga vacanza dal set. Infatti, lo show di Amazon Prime Video è il primo che lo vede tornare a recitare da protagonista nel corso degli ultimi 12 anni. L’ultima apparizione è in una piccola parte in World War Z al fianco di Brad Pitt.

Come vedere gli episodi di Last Light

I 5

episodi che compongono la prima e unica stagione sono in streaming dal 17 marzo su Amazon Prime Video. La serie tv può essere vista sottoscrivendo un abbonamento oppure con un periodo di prova gratuita di 30 giorni cliccando qui.

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