La "Gilded Age" torna in tv: storia e significato di un'epoca che appassiona tutti

Torna la serie storica di successo della passata stagione pronta a raccontare l'ascesa della nuova borghesia nella New York di fine '800

La "Gilded Age" torna in tv: storia e significato di un'epoca che appassiona tutti
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Una storia complessa e tanto movimentata quella che ha attraversato l’America tra la fine del 1800 e l’inizio del nuovo secolo. Un periodo di grandi cambiamenti sociali, politici, culturali ma anche un momento in cui c’è la voglia – da parte di tutti – di lasciarsi il passato alle spalle e di guardare al futuro. E solo Julian Fellowes, già creatore del cult di Downton Abbey, poteva raccontare in tv un capitolo così importante della storia contemporanea. Con The Gilded Age, serie americana in onda su HBO e qui in Italia su Sky e Now, il regista e sceneggiatore britannico lascia la sua madre patria per spingersi nella New York in piena gentrificazione di fine ‘800 per raccontare uno spaccato di vita in una città in pieno fermento, in lotta contro se stessa e all’alba di una nuova era. La prima stagione, che è andata in onda negli Usa nel gennaio del 2022 (nel nostro Paese è arrivata a marzo) è stata un vero e proprio successo di critica e pubblico. E, finalmente, i fan di The Gilded Age possono tirare un sospiro di sollievo dato che, il secondo capitolo della nuova saga di Fellowes, torna in tv dal 29 ottobre in America e il 30 in Italia, sempre su Sky e Now.

Che cosa significa "Gilded Age"?

Al centro della vicenda c’è ancora una volta la fiorente nuova borghesia di New York che prende il sopravvento su una società ancorata a vecchi usi e vecchie tradizioni. Ma affermarsi in società del genere è un vero e proprio lavoro per i “nuovi nobili” che cercano faticosamente di farsi notare e di ritagliarsi un posto nei migliori teatri e ristoranti, guadagnando inviti ai balli più esclusivi. Bertha Russell (interpretata da Carrie Coon), stella nascente della classe emergente, non ha sicuramente intenzione di accettare un rifiuto e nella nuova stagione continua la sua lotta contro l’antiquata aristocrazia, rappresentata da Agnes van Rhijn (con il volto di Christine Baranski) che cerca invece di mantenere la propria esclusiva supremazia. Ma il progresso, la modernità, lo stile di vita innovativo che ormai regnano sovrani nella Grande Mela minano dalle fondamenta quel vecchio status quo che sembra dover cedere il passo a una società più dinamica e moderna.

The Gilded Age fa riferimento a un periodo storico molto importante per la cultura americana del ‘900. Viene chiamata "Età dell’oro" quel momento di grande espansione sociale e culturale che ha interessato gli Usa, e in special modo la città di New York, tra il 1870 e il 1901. Il termine, però, è entrato nei libri di storia solo dal 1920 ed è derivato dal romanzo L'età dell'oro, pubblicato nel 1873, dello scrittore Mark Twain. L’autore in quel libro ha scritto una satira molto pungente su un’epoca di gravi problemi sociali, mascherati da una sottile doratura. La Gilded Age, nome che è stato scelto per la serie tv, coincide con la seconda metà dell'età vittoriana in Gran Bretagna e la prima metà della Belle Époque in Francia. Nonostante le critiche, è stato un periodo di crescita economica molto rapida, in particolare nel nord e nell'ovest del paese. I salari americani all’epoca sono diventati molto superiori rispetto a quelli europei, soprattutto per i lavoratori qualificati.

Il periodo ha visto un afflusso di milioni di immigrati europei che si sono spinti verso le Americhe. Questo ha creato una vera frattura tra la vecchia e la nuova America, dando vita però al periodo più fiorente della storia del nuovo continente.

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