Torna la "cena con delitto"

The Residence è un rompicapo davvero ben costruito

Torna la "cena con delitto"
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Fare serie che miscelino ironia e delitti non è per niente facile. Ci ha provato Shonda Rhimes con The Residence, disponibile su Netflix. Per trovare un paragone adeguato bisogna fare un salto indietro nel tempo, a un film del 1985 che fu un piccolo cult: Signori, il delitto è servito con Tim Currey e Madeline Khan. Oppure a Gosford Park del geniale Robert Altman o a Cena con delitto di Rian Johnson. The Residence è un rompicapo davvero ben costruito. Anche perché in questo caso lo schema della «cena con delitto» è costruito su larghissima scala e mettendo subito fuori dallo schermo e dal centrotavola la soluzione scontata: qualcuno è stato ucciso, ma non dal maggiordomo. Infatti, e non è un grave spoiler, la vittima è proprio il maggiordomo, Wynter (Giancarlo Esposito di Breaking Bad), e la scena del crimine è la Casa Bianca durante un evento con ben centocinquanta ospiti. La serie alza il sipario proprio sulla sera della cena di Stato dedicata all'Australia.

Il Presidente Perry Morgan (Paul Fitzgerald) ha invitato il Primo Ministro del Paese dei canguri Stephen Roos (Julian McMahon di Nip/Tuck, che nella realtà è proprio il figlio dell'ex premier australiano William) e tutto il suo entourage. Ospite d'onore (che imperversa nelle puntate) Kylie Minogue (nella realtà, ex cognata di McMahon). Basterebbe questo a farne un gioco thriller divertente. Ma c'è molto di più.

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