Raccontare il mondo che stiamo vivendo sembra facile, ma in realtà non è così. Al cinema come in tv, è un’impresa cercare di fotografare gli usi e costumi della società moderna. Alcuni riescono nel proprio obiettivo, altri falliscono miseramente. Poi, ci sono dei prodotti destinati soprattutto al pubblico di consumo, in cui proprio l’immagine del mondo di oggi viene semplificata per inseguire le mode del momento e cercare di cavalcare l’onda del successo. Come avviene in Harlem, serie tv dalle sfumature in rosa, che è disponibile su Amazon Prime Video con gli episodi della seconda stagione, in streaming da oggi 3 febbraio. Una serie fresca seppur poco originale nei contenuti, che regala momenti di puro intrattenimento nel mentre che riflette sulla condizione delle donne di colore in un mondo in continuo movimento.
Il titolo non fa riferimento a nulla in particolare. È solo un quartiere di Manhattan che è conosciuto per essere il più grande centro culturale e commerciale per gli afroamericani. Un quartiere difficile, questo è vero, ma nella serie di Amazon Prime si sfugge – volutamente – nel raccontare le insidie di Harlem e focalizzare la storia su 4 donne e amiche di vecchia data, le quali cercano il loro posto del mondo e rincorrono il sogno dell’amore. A una prima stagione che introduce i personaggi e gli scenari, fa seguito un secondo capitolo più aderente e meno farraginoso con un’ironia ancora più pungente. E, nonostante non sia la serie di spicco presente sul catalogo di Amazon, ora vi spieghiamo perché merita lo stesso di essere vista.
Le amiche che inseguono la carriera e l’amore
Splende il sole nel quartiere di Harlem. Lì tutto sembra essere possibile. Anche i sogni più difficili pare che si possano realizzare. E lo sa bene Camille che lavora come professoressa di antropologia all’università della Columbia. La giovane donna insegue il compiacimento lavorativo ma non riesce in nessun modo a mettere in ordine nella sua vita amorosa, ricordando ancora il suo ex. Di questo mondo in continuo movimento ne è consapevole anche Tye, donna omosessuale dalla lingua tagliente come la lama di un coltello, che ha fondato un nascente impero di app per appuntamenti. Più benestante ma non meno problematica è Quinn, che cerca di portare avanti il sogno di far nascere un marchio di moda, senza però trovare un investitore che possa credere nel suo talento. E poi c’è Angie. Lei è giunonica e sogna di fare la cantante, ma le insicurezze che si porta dietro le impediranno di raggiungere i suoi obbiettivi. Sullo sfondo resta la città di New York con le sue luci, i suoi colori e il suo lato più bello.
Il quartiere di Harlem che brilla di luce propria
Come si evince, il racconto non brilla di certo per originalità. Seppur è impreziosito da stereotipi e da personaggi che ricalcano molto da vicino "eroine" dei grandi romanzi rosa di formazione che sono già passati in tv, la serie è comunque un prodotto gradevole che spinge il pubblico a una visione d’insieme così da poter comprendere meglio il fine ultimo della narrazione. A colpire di più è proprio quell’immagine del quartiere di Harlem che appare al meglio delle sue aspettative, regalando alla storia una cornice in cui è facile perdersi. Di solito e nella cultura popolare, quando si parla del quartiere di Harlem, si fa riferimento a un distretto di New York in cui non è facile vivere, a causa dell’alta concentrazione di gente di colore e per la crescente criminalità.
E anche se, di solito, la realtà è ben diversa dalla fiction, questa volta l’immagine di Harlem è molto aderente alla vita del quartiere. Per anni è stato conosciuto come il luogo più pericoloso, malfamato e decadente all'interno dell'isola di Manhattan, ma a partire dalla metà degli anni novanta, il quartiere ha iniziato a cambiare faccia, grazie alla volontà dei suoi abitanti. Oggi i segni del nuovo "rinascimento" iniziano a essere tangibili con una migliore qualità della vita, più lavoro per tutti, meno criminalità e uno spiccato ritorno alla diffusione della cultura afroamericana. Questo sta portando a un processo di gentrificazione in molte zone e che sta facendo crescere i costi delle case, soprattutto degli affitti, creando comunque tutta un’altra serie di disagi alla popolazione residente.
Perché vedere Harlem
Di sicuro non è una serie che passerà alla storia perché non racconta nulla di nuovo sui tempi che corrono. Harlem, però, piace perché è stato capace di stuzzicare lo spettatore con una storia accattivante, divertente e appassionate. Piace per quel ritratto del quartiere, modaiolo e kitsch. E convince per quel racconto che inanella un colpo di scena dopo l’altro senza forzare troppo la mano. Adatto per un binge watching di cuore e di pancia.
La fotocopia di Sex & The City
Eppure, dai più critici, non sono mancate le polemiche. Lo show più volte è stato paragonato a Sex & The City (e al suo sequel) per essere una "serie fotocopia" che racconta l’universo femminile di oggi proprio come aveva fatto a suo tempo il cult di Darren Star. Sotto accusa non è finito il modo in cui Harlem si è approcciato al suo resoconto sulla società contemporanea, ma più che altro le stesse protagoniste accusate di essere un ritratto della generazione di Carrie e co. Come in Sex & The City, anche qui c’è la mangiatrice di uomini, la donna in carriera che cerca l’amore e chi cerca di trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata. A differire è solo il colore della pelle, per il resto tutto sembra uguale. Persino i locali alla moda, i vestiti e le musiche. Scarsità di idee?
Oltre Harlem c’è anche Run the World
Amazon Prime Video, però, non è stata la prima piattaforma che ha cercato di raccontare le donne nella società del 2022. Prima in tv è arrivato Run the World – in America è andato in onda su Starz e in Italia è su Lionsgate +-.
Anche in questa serie ci sono state 4 donne di colore che si muovevamo sulle strade di Harlem, ma le loro storie hanno un piglio troppo surreale per essere prese in considerazione. Lo show di Prime Video, su questo dettaglio, ha di sicuro una marcia in più.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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