Sesso, l’amore tra donne diventa roba da ragazzine

Gli psicologi svelano un dato choc: il 40% delle adolescenti ha avuto un rapporto con un'amica

Sesso, l’amore tra donne diventa roba da ragazzine

L’amica che diventa «qualcosa di più». La compagna di banco che diventa compagna di letto. Con la quale sperimentare le prime carezze, i primi baci. Senza tabù o sensi di colpa. Una scelta «facile», visto che le adolescenti italiane stentano a trovare coetanei maschi interessati al sesso. Mentre infatti le ragazzine tra i 12 e i 15 anni sono già pronte per un’affettività più «spinta», i ragazzini della stessa fascia anagrafica risultano ancora «semi-disinteressati» all’argomento.

La conseguenza è che nel nostro Paese il 40% delle adolescenti ha consumato almeno un rapporto saffico: un trend trasversale che va da Nord a Sud, prescindendo da differenze sociali e di reddito.

È il dato-chiave che emerge dal convegno «Sessualità e scelte consapevoli» organizzato all’Istituto San Gallicano di Roma, dove lo psicologo dell’infanzia Federico Bianchi di Castelbianco ha presentato i risultati di uno studio sul boom dell’esperienza lesbo delle giovanissime: «Esistono una serie di messaggi mediatici che esaltano l’omosessualità come regno della trasgressione, del sesso facile, della moda, del divertimento. Il rapporto saffico viene mostrato per stupire e affascinare, basti pensare al celebre bacio in diretta tv tra Britney Spears e Madonna, o a una serie di spot in cui i ruoli sessuali sono scambiati. Le ragazze subiscono questi messaggi forti e precisi, e scatta un fattore imitativo che fa dire a molte che l’esperienza omosex è una prova di maturità, una sorta di passaggio iniziatico per sentirsi grandi e alla moda».

Il trend della «trasgressione omosessuale» (che è tutt’altra cosa rispetto all’omosessualità vera e propria) riguarda entrambi i sessi: «Già nel 2000 - spiegano i curatori della ricerca - il 60% dei ragazzi aveva avuto almeno un’esperienza gay, mentre le donne erano solo il 20%. Oggi le ragazze ad aver sperimentato l’approccio saffico sono almeno il doppio». La novità - in campo femminile - è però che ora si comincia più presto: dai 12 ai 15 anni la gran parte ha già avuto il suo primo rapporto lesbo».

La «crisi» del maschio inizia prestissimo: già dalla prima media i ragazzi verificano come le ragazze siano «molto più aggressive e determinate» di loro. E così anche il «sesso forte» finisce col rifugiarsi nel rapporto gay. Il motivo? «La relazione con un altro “lui” è più facile perché i modelli maschili attuali presentano spesso l’immagine di un’omosessualità trasgressiva, liberatoria e sensuale, in definitiva divertente».

«Le volte in cui decidono di “buttarsi” con l’altro sesso - evidenziano gli esperti -, i ragazzi sono costretti spesso a ubriacarsi, per superare le inibizioni e per potersi poi giustificare con l’ebbrezza di fronte a un eventuale rifiuto».

Ma è la fotografia complessiva della vita sessuale dei giovani italiani a offrire ulteriori spunti di discussione: l’età media scende anno dopo anno, e ormai «già alle scuole medie l’80% di ragazzi e ragazze fanno sesso, magari non completo».

«In gran parte - precisa il professor Bianchi di Castelbianco - si rifugiano nel sesso orale, che è diventata una vera e propria abitudine per le giovanissime, perché meno rischioso, meno coinvolgente, non ci si deve neanche spogliare».

Scopriamo

infine che i giovani italiani fanno sesso «per dissacrare, per noia, per trasgredire, per guardarsi e farsi guardare: una componente voyeuristica esaltata da Internet». Anche finire nella Rete può regalare brividi di piacere.

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