Sgambetto degli alfaniani in Senato. Il Pd a Mattarella: "Patto tradito"

Pd battuto in commissione Affari costituzionali. Alfano fa eleggere un suo uomo alla presidenza. Guerini: "Tradito il patto, la legge elettorale è a rischio"

Sgambetto degli alfaniani in Senato. Il Pd a Mattarella: "Patto tradito"

Terremoto nella maggioranza al Senato. L'elezione a presidente della commissione Affari costituzionali di Salvatore Torrisi, senatore di Alleanza Popolare, è suonata come uno schiaffo al Partito democratico che aveva portato avanti il nome di Pier Giorgio Pagliari e come un avvertimento al governo. Immediata la reazione del Nazareno i cui vertici si apprestano a chiedere un incontro con il premier Paolo Gentiloni e con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Una mossa che suona come l'inizio di una crisi politica, visto che quanto accaduto in commissione Affari costituzionali del Senato, luogo dal quale dovrà passare la nuova legge elettorale, evidenzia il momento di tensione che vive la maggioranza e la scarsità dei numeri su cui può contare il Pd.

La conseguenza di quanto accaduto oggi a Palazzo Madama è lo scambio di accuse tra le forze politiche alla ricerca del responsabile di quello che i dem chiamano già un "tradimento". "È molto grave - ha commentato Lorenzo Guerini, intercettato dai cronisti in Transatlantico - un tradimento della corretta modalità di stare insieme, siamo preoccupati". Il Movimento 5 Stelle sottolinea che Pagliari è stato "impallinato" da un terzo dei voti della maggioranza (cinque su sedici). "Noi non abbiamo rotto nessun patto - avvertono alcuni senatori di Alleanza Popolare - non c'è stato alcun accordo, e anche con la presenza di Ala Pagliari non sarebbe passato". "È una questione interna al Pd e a quella parte della maggioranza che non ha voluto votare Pagliari", aggiungono.

Fonti parlamentari dem sottolineano che "con questa mossa, nei fatti, si blocca la legge elettorale", il più importante dei temi su cui il governo Gentiloni ha ottenuto la fiducia in Parlamento. Le stesse fonti sottolineano come ci si trovi davanti a "un grande accordo di Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Ncd e scissionisti" che ha "fatto a pezzi l'accordo di maggioranza" eleggendo Torrisi, uomo di Angelino Alfano, contro il candidato Pagliari. Secondo fonti parlamentari, oltre a due senatori di Ala che non hanno partecipato al voto e ad una scheda bianca, sarebbero stati due senatori dem a votare contro l'indicazione del partito. "Oggi sono nate larghe intese in Senato per non fare la legge elettorale - conferma il senatore renziano Andrea Marcucci - Mdp, Forza Italia, M5S ed i centristi hanno eletto il loro presidente nella commissione affari costituzionali, con l'obiettivo di consegnare l'Italia al proporzionale". A tirare direttamente in ballo gli scissionisti di Mdp è la senatrice dem Francesca Puglisi: "Erano talmente contrari al Patto del Nazareno che al Senato hanno votato il candidato di Alfano, a braccetto con Berlusconi e Grillo".

In serata Angelino Alfano è intervenuto e ha spiegato: "Le modalità della elezione del collega Torrisi, espressione in larga misura del voto delle opposizioni, ci inducono a chiedere all'interessato la rinuncia all'incarico. L'elezione del senatore Salvatore Torrisi a presidente della commissione Affari Costituzionali è senz'altro un segno di stima da parte dei colleghi per il lavoro svolto in questi anni. Stima meritata e condivisa".

A quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, il Presidente del Consiglio ha ricevuto il Presidente del Pd Orfini e il vicesegretario uscente Guerini che gli hanno rappresentato le loro preoccupazioni per il grave episodio avvenuto al Senato. Preoccupazioni che Gentiloni ha condiviso, assicurando da parte sua l'impegno per contribuire al rafforzamento della coesione della maggioranza.

"Abbiamo raccontato al presidente quello che è successo e manifestato preoccupazione per quello che è accaduto, sottolineando la gravità", ha dichiarato Matteo Orfini lasciando Palazzo Chigi con Lorenzo Guerini dopo l'incontro con il premier Paolo Gentiloni a proposito di quanto accaduto al Senato oggi. "Abbiamo discusso insieme di come noi vogliamo affrontare questo passaggio. C'è una ferita che bisogna cercare di sanare, viene da dentro la maggioranza di governo, noi abbiamo sempre garantito lealtà e ci aspettiamo lealtà, che oggi non c'è stata".

Il presidente del Senato prova invece a smorzare i toni: "A me sembra la classica tempesta in un bicchier d'acqua: evidentemente nei mesi in cui ha svolto il ruolo di presidente, Torrisi è stato apprezzato anche

dalle opposizioni, per cui è stato confermato nel suo ruolo a maggioranza assoluta e al primo scrutinio. Ho avuto modo di esprimere queste considerazioni anche ai presidenti Zanda e Bianconi", ha dichiarato Piero Grasso.

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