Tanto tuonò che piovve e alla fine, nonostante i tagli alla cultura e un mecenatismo privato alle corde, il giorno del taglio del nastro al primo polo museale del gruppo Intesa San Paolo nel cuore della città è arrivato. Un’inaugurazione in grande stile quella che, in piazza Scala, domani festeggerà la nascita delle «Gallerie d’Italia», un vero e proprio museo dell’Ottocento che apre ai milanesi le splendide sale (e i cortili) dell’ottocentesco Palazzo Brentani e del neoclassico Palazzo Anguissola dove sarà esposta parte della ricchissima collezione - oltre 10mila opere d’arte - appartenente al gruppo bancario, ma anche al patrimonio della Fondazione Cariplo, partner del progetto. Il museo, che arricchirà fortemente il polo d’arte che nel centro storico collega virtualmente Arengario, Palazzo Reale e la casa-museo Poldi Pezzoli, conterrà un nucleo di 197 opere tra Otto e Novecento, con capolavori di artisti del calibro di Antonio Canova e Umberto Boccioni. Il grande evento, preannunciato nel giugno scorso, sarà festeggiato con una vera e propria «notte bianca» che prevede l’apertura delle «Gallerie d’Italia» dalle 20.30 fino alla una di notte, visite guidate nel teatro alla Scala fino a mezzanotte, una videoproiezione a cura del gruppo artistico Studio Azzurro sui palazzi di piazza Scala ispirata all’opera di Giulio Aristide Sartorio; e ancora, alle ore 21 nella Sala Alessi di Palazzo Marino, una lectio magistralis del filosofo Remo Bodei sull’essenza del bello e la sua evoluzione nel tempo. Aldilà della serata, l’apertura delle «Gallerie d’Italia» rappresenta per Milano l’evento artistico più importante dell’anno, secondo soltanto al Museo del Novecento. Le ragioni sono diverse. La prima è che viene «restituito» ai cittadini uno splendido complesso architettonico di 8.300 che tra Piazza Scala e via Manzoni si compone di quattro palazzi: oltre a Palazzo Anguissola - capolavoro neoclassico opera di Carlo Felice Soave che fu definito da Luigi Zucoli nel 1841 “la casa forse la più ammirata di Milano” - l’ottocentesco Palazzo Canonica, progettato nella prima metà del secolo; e poi Palazzo Brentani, con i bei medaglioni di uomini illustri allineati sulla facciata; infine il monumentale Palazzo Beltrami, con la poderosa facciata su Piazza della Scala realizzato da Luca Beltrami tra il 1906 e il 1911. Un complesso che verrà interamente inaugurato entro la fine del 2012 secondo il progetto dell’architetto Michele De Lucchi, con la seconda «Galleria» dedicata invece al Novecento.
Ma l’evento è importante anche perchè, oggi più che mai, sottolinea l’importanza del ruolo del privato per un possibile rinascimento culturale della città, quella borghesia illuminata che in passato ha segnato l’identità di Milano. La speranza è che sia l’inizio di un recupero di gioielli preclusi ai cittadini come, solo per fare qualche esempio, Palazzo Litta, Palazzo Cusani, Palazzo Citterio o Palazzo Dugnani.
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