Siam leghisti, sulla Padania (esista o no) non si scherza

Alla festa «Atreju» i giovani pdl mostrano come l'invenzione della Padania non abbia attecchito, e i turisti non conoscono neppure Borghezio o la «cassoela», mentre sanno tutto di Cesare, Roma e Napoli. Ira del Carroccio: «L'amore della propria terra è sacrosanto, dai figli della Lupa non potevamo aspettarci che scherzi stupidi»

Scherza coi santi (meglio se quei terroni di Gennaro o l'extracomunitario Pietro), ma lascia stare i fanti ( padani e bellicosi). Non devono tirare tempi facili per gli adoratori di Bossi, dio Po e Padania, costretti a difendere coi denti e le unghie il governo a Roma, ma spesso sconfessati quando tornano dalle loro parti. Non ancora placatosi lo sconquasso del giro della (presunta) Padania, che ha accompagnato ogni tappa, ora ci si sono messi anche i giovani alleati del Pdl. Alla festa «Atreju» in corso di svolgimento a Roma, hanno presentato un lungo video dal titolo vagamente allusivo: «Daiunno Padania?».
Nel filmato gli stessi giovani pidiellini, armati di smartphone, chiedevano a turisti di tutto il mondo se avessero mai sentito parlare di Padania, di Monza, di Borghezio, della «cassoela» e di altri uomini e simboli della Lega. Scena muta da parte di una turista giapponese, balbettii imbarazzati da un turista americano, occhi stralunati di cinesi, russi, norvegesi eccetera. Summa iniura, quando i ragazzi hanno invece cominciato a fare domande su Roma, Napoli e le loro bellezze i turisti hanno fatto sfoggio di tutta la loro preparazione in materia. Intanto la platea gradiva con lunghi applausi e scrosci di risate.
Non così la sottosegretaria alla salute, Francesca Martini, esponente del Carroccio ospite della kermesse. Scura in volto, s'è addirittura inalberata: «L'amore per il proprio territorio è sacrosanto, non un tema per scherzare. Noi teniamo moltissimo alla nostra identità che è italiana, ma soprattutto, per quanto mi riguarda padana e veronese. Noi difendiamo il nostro popolo, la nostra identità e, soprattutto, le nostre finanze. Mi auguro che Napoli gestisca bene le risorse per risolvere il problema dei rifiuti e vorremmo che il Lazio coprisse il proprio buco sulla sanità».
A queste parole, la militante che ha presentato il video ha cercato di minimizzare, ricordando che s'era trattato del tradizionale scherzo che i giovani di «Atreju» fanno ai loro ospiti. Ma non è bastato a rabbonire la sottosegretaria che ha rincarato, sotto un assordante coro di «buuuu» dei giovani pidiellini: «Voi scherzate, io invece sono molto seria».
Più tardi è scesa in campo addirittura la struttura ufficiale del partito, con il senatore Fabio Rizzi: «Dai figli della Lupa non potevamo aspettarci di più: scherzi stupidi, senza senso. Si tengano l'Italia, noi la Padania non la barattiamo con nessuno. Ha fatto bene la Francesca Martini a non accettare questo scherzo cretino. Noi alle nostre feste prendiamo in giro l'italico modo di gestire il territorio da parte di molte amministrazioni locali, come anche l'inno, ma è un vezzo. La Padania esiste, come esiste ed è ben radicata la Lega nord che, ricordo ai figli della Lupa e alla capomanipolo in particolare (la ministra Giorgia Meloni, ndr), tiene in piedi questa maggioranza».
Brutto segno politico, questo nervosismo del Carroccio.

Sarà ora che qualcuno li svegli dal mondo fatato che hanno vissuto negli ultimi vent'anni, così popolato di simboli e prodotti «made in Bossi». Non c'è davvero niente di peggio che cominciare a credere sul serio alle proprie invenzioni fantastiche.

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