"Se siete del Comune non mi frega", ci ha urlato un rumeno che occupa abusivamente un edificio dismesso tra via dei Pestagalli e via dei Medici del Vascello. Siamo a Milano, periferia meridionale. Una zona tappezzata da edifici dismessi che sembra quasi un quartiere fantasma. Quasi, appunto. Perché in realtà molti di questi palazzi sono occupati abusivamete. Siamo stati in uno di questi e l'accoglienza non è stata delle migliori. "Perché siete venuti qui?", ha iniziato ad urlare un rumeno non appena abbiamo messo piede nel giardino di questa ex azienda. "Fuori, andate fuori", rincara poi la dose. Silvia Sardone, sul posto per un sopralluogo, spiega di essere lì per fare un controllo. "Sono consigliera regionale e comunale, voglio vedere com'è la situazione all'interno", afferma. Ma l'immigrato non sembra avere molta cura di questo aspetto e rincara subito la dose. "Del Comune? Non mi frega. Fuori di qua", esclama.
Per entrare nell'edificio dismesso si passa dal garage. Qui la porta è aperta e, dopo qualche piano di scala, si riesce a raggiungere facilmente la zona trasformata in albergo abusivo. Sono almeno una decina i rumeni che qui si sono costruiti dei veri e propri mini-appartamenti con letti, materassi e stendini, oltre a un salotto con divano, stereo, televisore, cucina e forno. Come si vede dal video, è chiaro anche che ci siano allacciamenti abusivi alla luce e al gas. Un rumeno che abbiamo incontrato, ci spiega poi tranquillamente che vivono lì da almeno quattro anni.
Insomma, un’illegalità consolidata lontana dalle luci del centro e a pochi passi invece dai due campi rom di via Bonfadini (uno regolare e uno abusivo) e dall’ex scuola di via Zama occupata da una cinquantina tra nordafricani e rumeni, per non parlare del suk abusivo di viale Puglie e delle carovane di nomadi che toccano praticamente ogni angolo del quartiere. Gli abitanti della zona (compresa tra via Zama, via Pestagalli e via Giacomo Medici del Vascello, periferia a sud est di Milano, tra viale Ungheria, via Bonfadini e viale Salomone da una parte e via Toffetti e il Corvetto dall'altra) chiedono a gran voce l'applicazione del decreto Minniti con Daspo urbano e dell'articolo 185 del codice della strada con le sanzioni previste. Sono innumerevoli le segnalazioni a Palazzo Marino (oltre 200 mail come ammettono loro stessi), ma ormai l'indifferenza e l'inerzia dell'Amministrazione comunale hanno finito per abbattere anche i meno negativi.
"Come può essere normale che in una città come Milano il Comune tolleri situazioni simili? È vero che la sicurezza non è tra le priorità di questa giunta, però i rischi sono parecchi e non vanno sottovalutati. Non aspettiamo che succeda qualcosa di brutto prima di intervenire", attacca Silvia Sardone, consigliere comunale e candidata alle Europee con la Lega.
"Mi auguro che il Comune intervenga al più presto tra via dei Pestagalli e via Medici del Vascello per sollecitare la messa in sicurezza ai privati che hanno lasciato nel più completo abbandono i loro edifici dismessi e per liberare l’area dai tossici che si bucano all’aria aperta".
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