Dunque è pace fatta tra Italia e Francia. Ne prendiamo atto con soddisfazione e, con soddifazione, possiamo dire che ce laspettavamo. Troppe affinità elettive legano Berlusconi a Sarkozy. Ieri, mentre attaccavano gli inni nazionali e i due, di buon passo, sfrecciavano in rassegna davanti al reparto dei lancieri di Montebello, schierato come guardia donore, sembravano quasi due fratelli separati solo dai labili confini di Schengen.
Stessa andatura decisa, stessi abiti di gran classe, il primo con un capo-spalla rigorosamente italiano, il secondo, ca va sans dire, vestito di couture sicuramente haute. Stessa taglia di sorriso. E poi in conferenza stampa, come nel dopo conferenza stampa, identico savoir faire latino. Tipo la frasettina che ha buttato lì con disinvoltura Monsieur Nicolas: «Voglio dire agli amici italiani quanto lItalia sia nel cuore dei francesi, ogni francese si sente vicino allItalia». Frase che avrebbe detto pari pari Berlusconi se fosse approdato ieri a Parigi. Carisma e cordialità. Come sempre, come in ogni circostanza. Tanto più adesso nellorbita sentimentale di Sarkò sta girando la sospetta gravidanza della sua premier dame, Carla. È vero, certi perfidi fotografi ieri più che sullincedere hanno indugiato sulle scarpe per ostinarsi a dimostrare che anche nei tacchi cè molto in comune fra i due. Ma queste sono pinzillacchere che non cambiano la sostanza se non per il fatto che anche le scarpe di Sarkò erano made in Italy.
La sostanza è e rimane quella di due grandi comunicatori, accessoriati di un particolare fluido che sembra contagiare e conquistare chiunque si ritrovi sulla loro strada. Prendete Berlusconi. Ieri, dopo il vertice di Villa Madama ha voluto farsi una passeggiata. Si è infilato in una farmacia, ha fatto una bella spesa e, davanti allattonito commesso, ha così chiosato. «Tranquillo sono sano, tutta questa roba non è per me». Poi il Cavaliere, secondo quanto hanno raccontato i presenti in farmacia si è intrattenuto con il personale del negozio, raccontando unimmancabile barzelletta ad hoc. Ve la riproponiamo: «Un signore entra in farmacia e, tutto preoccupato, si rivolge al banconista: Dottore, dottore, ho i denti gialli, che cosa devo fare? E il dottore, senza scomporsi: Metta una cravatta marrone e vedrà che starà benissimo».
Lasciata la farmacia, Berlusconi ha continuato la passeggiata per Corso Vittorio, fermandosi a più riprese per numerose fotografie con la piccola folla di curiosi che lo circondava. Fra i tanti che hanno chiesto di mettersi in posa con lui per una foto uno studente argentino, che ha rimediato anche un amichevole buffetto dal premier. Poi si è presentato anche limmancabile scatenatissimo tifoso del Milan che ha ringraziato Berlusconi per il buon andamento in campionato della loro squadra del cuore. Quindi, per il premier nuova breve sosta in un negozio di bigiotterie, infine, rientro a Palazzo Grazioli. Insomma Italia-Francia si è giocata e si continuerà a giocare, almeno fino a quando resteranno in sella Berlusconi e Sarkozy, con la stessa abilità diplomatica capace di smussare anche gli angoli più insidiosi e con la stessa dirompente carica.
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