Sindaco annuncia tagli nel 2011 Lega: subito via 4 assessori

Il primo cittadino annuncia una grossa riduzione di poltrone e deleghe in caso di rielezione nel 2011 Il Carroccio la incalza: «Perché non farlo subito? Primo candidato Rossi Bernardi». Cautela nel Pdl

Sindaco annuncia tagli nel 2011 
Lega: subito via 4 assessori

Il sindaco lancia la palla, la Lega gioca d’anticipo. Per far fronte alla crisi e ai costi della politica, Letizia Moratti ha spiegato ieri che se sarà rieletta nel 2011 intende accorpare deleghe e tagliare assessorati. Premette subito che la scelta sarà condivisa con i partiti, «è un tema su cui non mi sono ancora confrontata a livello politico, ma certamente penso sia giusto lavorarci». E anche se precisa che «è una strategia che riguarderebbe il prossimo mandato, non questo», quindi scatterebbe solo dalla seconda metà dell’anno, va detto che il bilancio preventivo per il 2011 arriverà in aula a dicembre. E per suddividere i fondi inseriti nel documento contabile nell’arco dei dodici mesi, dovrà essere già chiaro a quali assessorati togliere le riserve da giugno in avanti. Per ragionarci insomma non si potrà aspettare molto. Più che una volontà (solo) del sindaco, il taglio da 16 a 12 assessorati per i Comuni sarà anche un obbligo imposto dalla legge Finanziaria 2010. Ma il capogruppo milanese della Lega, Matteo Salvini, propone di anticipare i tempi: «Nel prossimo mandato certamente ci saranno almeno quattro assessorati in meno, perché lo dice la manovra, ma noi siamo pronti a discuterne anche domani. Non aspettiamo la metà del 2011, riuniamoci prima dell’estate e tagliamo qualche delega anche dall’inizio del prossimo anno, senza aspettare». Non gli piace «fare nomi e cognomi», ma «ad esempio, se andassimo in piazza Duomo a chiedere ai milanesi chi è e cos’ha fatto secondo loro negli ultimi quattro anni l’assessore alla Ricerca Luigi Rossi Bernardi, credo che avremmo già un candidato al taglio». Vede meglio un uomo della Lega invece dal 2011 a gestire l’assessorato alla Casa (oggi in capo a Gianni Verga dell’Udc): «Abbiamo un anno per lavorare poi il prossimo faremo quello che i milanesi ci chiedono di fare. Ma sicuramente certe attenzioni più di altri, essendo presenti nelle periferie, le abbiamo». Più cauto sulla riduzione degli assessorati il capogruppo del Pdl Giulio Gallera: «Se la legge lo prevede ne prenderemo atto, ma non vedo oggi questa necessità. E una città come Milano ha bisogno di più persone che si dedichino in maniera importante ai problemi del territorio». Da inizio mandato la giunta Moratti ha subito diversi scossoni. Sono usciti Carla De Albertis, rimpiazzata da Landi di Chiavenna. É toccato a Vittorio Sgarbi sostituito da Finazzer Flory. L’uscita di Tiziana Maiolo, Ombretta Colli e Edoardo Croci ha portato a un rimescolamento di deleghe e all’ingresso nella squadra di Giacomo Beretta, Alan Rizzi e per ultimo Paolo Massari. Nonostante i terremoti, il numero non è mai sceso sotto i sedici.
La manovra, secondo le prime stime del Comune, dirotterà verso Milano circa 80 milioni in meno. I tagli imposti dal governo ribadisce il sindaco «riguardano tutti indistintamente, dunque anche noi ci stiamo adeguando: faremo in modo che non ricada sui cittadini». Ma «tutti i Paesi devono fare tagli per rispondere a una crisi di Paesi che purtroppo sono sotto attacco da parte di banche e agenzie di rating».

Il governatore Roberto Formigoni conferma l’allarme della manovra sul federalismo fiscale, che «è necessario, urgente e indifferibile. Qualcuno aveva osato di accusarmi di allarmismo ingiustificato ma ora che il testo ufficiale della Finanziaria è disponibile chiunque sia in buona fede non può che confermare le mie osservazioni».

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