La sinistra eterna seconda al voto in Germania

BerlinoMai in una campagna elettorale si erano visti due rivali così corretti e rispettosi l'uno dell'altro. Niente colpi bassi, nessun attacco personale, persino espressioni di reciproca stima. Tanto che la Süddeutsche Zeitung ha paragonato Angela Merkel e Frank-Walter Steinmeier, i due antagonisti nella corsa per la conquista della Cancelleria, ad una coppia di vecchi coniugi che non sanno bene se è meglio separarsi o continuare a stare insieme. Più che un duello un duetto. E del resto non poteva essere che così dopo che per quattro anni hanno coabitato nello stesso governo, la Grosse Koalition, e con risultati non irrilevanti: lei come cancelliera e leader della Cdu, l'Unione cristiano- democratica, lui, l'uomo nuovo del partito socialdemocratico, democratico, come vicecancelliere e ministro degli Esteri. Un clima di improvvisa litigiosità, imposto dal copione elettorale, sarebbe stato poco credibile e dannoso per entrambi.
Ma c'è anche un altro motivo che spiega i toni insolitamente pacati dei due sfidanti. Negli ultimi tempi i due grandi partiti tedeschi, liberatisi delle rispettive zavorre ideologiche, si sono sempre più avvicinati, spostandosi verso il centro e arrivando sui grandi temi ad assomigliarsi. Entrambi condividono la sacralità dello stato sociale ed entrambi sanno che solo un buon funzionamento dell'economia di mercato può garantire benefici e sussidi. Un avvicinamento che durante la campagna elettorale è stato la delizia dei vignettisti che si sono sbizzarriti a disegnare i due protagonisti della corsa elettorale sempre con qualcosa dell'altro: Steinmeier con i capelli della Merkel, la Merkel con gli occhialini di Steinmeier.
Insomma una campagna alla camomilla secondo il giudizio dei commentatori tedeschi. Eppure entrambi gli sfidanti rischiano molto e il loro futuro appare denso di incertezze. La Cdu, il partito della cancelliera, stando ai sondaggi, sebbene in vantaggio sugli avversari socialdemocratici in piena crisi, non riuscirebbe ad andare oltre il cattivo risultato del 2005 (36%) e pur rimanendo il partito di maggioranza relativa mancherebbe ancora una volta, seppure di poco, l'obbiettivo dichiarato di formare una coalizione di centrodestra con i liberali. Per la Merkel sarebbe una seconda sconfitta destinata ad aumentare i malumori all'interno del partito con conseguenze per il suo futuro politico.
Ma ancora di più rischia Steinmeier. Secondo i sondaggi il suo partito non supererebbe il 24%, il peggior risultato della sua storia. Una sconfitta senza onore che vieterebbe ai socialdemocratici di partecipare ad una seconda Grosse Koalition, dove si ritroverebbero in una posizione di debolezza.
Sul fatto che Angela Merkel rimarrà al suo posto di cancelliera ci sono pochi dubbi.

Ma tutto fa pensare che la ricerca di alleati per formare un governo sarà un'impresa titanica. Paradossalmente propria la campagna elettorale più monotona della storia tedesca rischia di avere conseguenze dirompenti per un paese un tempo invidiato per la sua stabilità governativa.

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