Slalom tra code e autovelox per «volare» a Malpensa

La statale 336 per l’hub milanese è, secondo uno studio dell’Aci, tra le 10 strade più pericolose d’Italia

Slalom tra code e autovelox per «volare» a  Malpensa

nostro inviato sulla Ss 336 della Malpensa
Ora è tutto chiaro. Qualcuno deve averlo detto al direttore. Sì, che io, da queste parti, ho perso sei punti. Allora è stato per questo che ha deciso, per la legge del contrappasso, di farmi girare l'Italia a passo di lumaca, con l'impegno di non saltare una precedenza, né un semaforo. Ma, finalmente, mi rifaccio. Alla nona e conclusiva puntata della mia inchiesta, ho l'occasione buona per vendicarmi. Per entrare, consapevolmente nella tagliola multipla dei Comuni che gravitano attorno all'aeroporto di Malpensa e si affacciano sulla Ss 336. E denunciare al mondo che, grazie a una perfida alleanza tra Ferno, Lonate Pozzolo, Vizzola Ticino Cardano al Campo, Somma Lombardo e Gallarate, ogni volta che si cerca di prendere un aereo e si tiene d'occhio l'orologio più che il tachimetro, si rischia di pagare una multa salatissima. È qui che sono stato pugnalato alle spalle. È da queste parti che in, tempi recenti, mi hanno toccato nel portafoglio e nell'orgoglio. E mi hanno tolto, punto dopo punto, il candore di una trentennale e immacolata patente di guida. Quindi, attenzione, potrebbero colpire anche voi: perché questa zona è il regno dell'autovelox mobile.
E a proposito di controlli volanti, l'esordio di questa mia nuova escursione ha un che d'ironico: uscendo da Milano vengo superato da due auto dei vigili urbani, in via Caprilli, dove sto procedendo diligentemente, a 50 all'ora. Anche se il viale che costeggia l'ippodromo invita a correre, ho imparato che loro, i vigili, sono spesso proprio qui, in agguato, con l'autovelox.
Ma oggi, che sono loro ad andare forte, si rinnova la domanda di sempre: chi controlla il controllore? In compenso, c’è un rilevatore a postazione fissa sulla rampa della tangenziale che conduce all'autostrada dei Laghi. Una A8 dove un cartello vintage, che compare in vista della barriera, indica per le tre corsie: 110, 90, 60. Peccato che, nel frattempo, siano diventate quattro e che il limite di velocità in autostrada, dopo Ferri, sia stato portato a 130. Comunque, imboccata la Milano-Laghi, dopo il bivio con la A9 Como-Chiasso, il traffico è discreto ma scorrevole. E così alle 9.25 eccomi in vista dell'uscita di Busto Arsizio, dove mi innesterò sulla Ss 336. Già tre chilometri prima, compare un cartello che avvisa delle possibilità di code. L'uscita, pericolosa, è costituita da una curva a gomito da non prendere a più di 40 all'ora. Appena fuori già cominciano le prime, insidiose immissioni da destra, che saranno una costante lungo tutta la Superstrada della Malpensa. Due corsie per parte, un guardrail in mezzo, limite di velocità fissato a 90 all'ora, questa Ss 336 è per l’Aci fra le dieci strade più pericolose d'Italia (settimo posto, con un tasso medio d'incidenti di 3,38 per chilometro). E, se è vero come ricordava l'Aci nel suo studio che, «nelle strade più a rischio d'Italia i problemi infrastrutturali non mancano, perché la manutenzione dell'asfalto e della segnaletica sono una condizione preoccupante e molto pericolosa», è altrettanto vero che su queste strade la responsabilità degli incidenti va divisa a metà. Con gli automobilisti, per cui «altrettanto importante è l'azione di prevenzione ed educazione, assieme a un rafforzamento dei controlli che scoraggi, prima ancora di reprimere, i comportamenti sbagliati. In quest'ottica, meglio una pattuglia visibile di un autovelox nascosto». Esattamente l'opposto di quanto accade, da sempre, su questa Ss 336 dove gli autovelox vengono piazzati a sorpresa, con un sistema che potremmo definire, «mordi e multa». Nuova immissione da destra senza alcuna possibilità di allargarsi sull'altra corsia, a Cardano al Campo: pullman e auto che entrano come fossero nell'autodromo di Monza. Territorio fra Gallarate e Cardano al Campo: avviso di controllo elettronico della velocità. Ci siamo, a chi spetterà questa volta l'incasso di questo primo, possibile, autovelox mobile? Uscita per Casorate Sempione, altro Comune che partecipa alla spartizione della torta autovelox. Iniziamo a costeggiare l'aeroporto di Malpensa. Nel frattempo, il limite di velocità va a scendere: 70 all'ora in vista dell'uscita per il Terminal 2 da dove partono i charter. Poi, subito dopo, obbligo dei 50. Postazione fissa per la rilevazione sulla rampa in curva che conduce al Terminal 1. Si deve decelerare ma è tutto molto complicato e il rischio di tamponamento è frequentissimo: ogni giorno e a ogni ora si è incalzati, come mi sta capitando adesso, dalle auto che hanno fretta di raggiungere il parcheggio partenze dell'aeroporto. Ma ci provo. Provo a frenare tenendo d'occhio nello specchietto l'auto che ho già molto vicino: mi viene rilevata la velocità di 53 chilometri orari.
Al chilometro 12 sono all'uscita per Casenuove-Vizzola Ticino. Possibili code vengono annunciate all'ingresso del breve tunnel che ne precede uno più lungo che sbuca giusto in vista dell'aeroporto.

Alla fine scopri, improvvisamente, che a Malpensa, territorio del Comune di Ferno, bisognerebbe entrare a 30 all'ora. Un limite che ogni giorno sono in parecchi a infrangere. Perché, se tutti frenassero di colpo, sarebbero solo tamponamenti a catena. E gli aerei partirebbero regolarmente semivuoti.
(9. Fine)

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