Cultura digitale nelle scuole, l’Ue detta le regole per i docenti

Il mondo digitale sta diventando sempre più difficile da navigare. Ll'Ue ha rilasciato delle linee guida da seguire nelle scuole, così da insegnare alle giovani generazioni come navigare il web e i social media tra fake news e disinformazione

Cultura digitale nelle scuole, l’Ue detta le regole per i docenti

La Rete è infestata da fake news che a volte sono dolose e altre volte involontarie e figlie di superficialità e ignoranza. In entrambi i casi l’effetto è devastante per il diritto all’informazione dei cittadini-utenti, che ricevono messaggi sbagliati e fuorvianti e di conseguenza rischiano di compiere scelte sbagliate. In occasione della pandemia e anche in prossimità di importanti scadenze elettorali, l’Unione europea e i singoli Stati del Vecchio Continente sono corsi ai ripari per frenare la diffusione di contenuti falsi e dannosi e per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di vigilare maggiormente sulla circolazione di notizie di dubbia autenticità.

Iperconnessione ed emergenza giovani

La disinformazione è una criticità che tocca i cittadini di ogni età e in modo particolare coloro che vivono immersi in un flusso incessante di produzione e condivisione di informazioni digitali, dunque i più giovani, vale a dire i soggetti che per motivi anagrafici trovano naturale essere nella modalità “sempre connessi”. Ecco perché la Direzione Generale della Commissione europea responsabile della politica dell’Ue per l’istruzione, la cultura, la gioventù, le lingue e lo sport (DG EAC) ha presentato di recente le linee guida europee per insegnanti ed educatori su come affrontare la disinformazione e promuovere l’alfabetizzazione digitale attraverso l’istruzione e la formazione. Le linee guida europee per la lotta alla disinformazione si inseriscono all’interno del Piano d’azione per l’istruzione digitale e di quello per la democrazia europea, che contribuiscono allo Spazio d’istruzione da realizzare entro il 2025. Esse sono uno strumento pratico e agile pensato per essere funzionale all’allargamento della conoscenza in materia di disinformazione, alla promozione di un uso responsabile e sicuro delle tecnologie digitali e a una più ampia comprensione dell’alfabetizzazione digitale. Sono stati individuati come target da intercettare, per generare un processo virtuoso di consolidamento delle competenze digitali, in particolare gli insegnanti e gli educatori che operano nella scuola primaria e secondaria.

Il ruolo centrale delle scuole e l’educazione civica digitale

Le Linee Guida contengono piani di attività e suggerimenti e forniscono consigli su come utilizzare le tecnologie digitali in modo responsabile e su come valutare le competenze degli studenti in materia di alfabetizzazione digitale. L’obiettivo perseguito è quello di supportare coloro che in prima linea sono quotidianamente impegnati a rafforzare le capacità di pensiero critico dei nuovi cittadini digitali e a promuovere la loro resilienza nel mondo digitale. Nel contesto scolastico italiano l’insegnamento obbligatorio dell’educazione civica si muove già nel solco delle linee guida europee. La “cittadinanza digitale” è, infatti, definita come la capacità di un individuo di avvalersi consapevolmente e responsabilmente dei mezzi di comunicazione virtuali. Tutti i docenti contitolari della classe e del Consiglio di classe sono chiamati a facilitare la conoscenza e l’utilizzo degli strumenti tecnologici e a guidare un’esplorazione critica dell’essere cittadini dell’infosfera.

Ci si attende che gli studenti, grazie a questi insegnamenti, siano in grado di navigare in modo sicuro in Rete, di applicare le regole sulla privacy on-line e di riconoscere i rischi per i propri diritti e per i diritti altrui. Sarebbero questi i frutti tangibili della crescita della cultura digitale tra i banchi di scuola.

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