
Caro Direttore Feltri,
ha notizie sullo stato di salute del nostro amico Sgarbi? Aspettiamo di rivederlo in televisione, ad animare dibattiti televisivi, a dire ciò che pensiamo in tanti ma che nessuno spesso ha il coraggio
di dire, con i suoi modi assolutamente personali, il suo lessico a volte sopra le righe, ma senza dubbio efficace. Noi lo amiamo così com'è.
Cordiali saluti
Luigino Strati
Caro Luigino,
quale brutta bestia è la depressione, ti divora dall'interno, ti squarcia l'anima, riducendola a brandelli, ti toglie la voglia di vivere, ti porta alla rassegnazione. Io ci sono passato, non è un segreto, né sono stato trattenuto dal pudore nel parlarne apertamente ogni volta che mi è stato chiesto o anche di mia iniziativa, in quanto ritengo che sia nostro dovere offrire testimonianza di certe esperienze. Del resto, non avrebbe senso vergognarsi di un male, di una malattia, che non è frutto di una colpa o di un errore, essa ti coglie. Punto. Fine. Non puoi farci niente. Ti prende. Si impossessa di te e devi allora fare i conti con lei. Ci si vergogna delle azioni disoneste o dettate da sentimenti negativi, non di essere o di essere stati malati.
Nel passaggio dalla direzione dell'Europeo alla direzione dell'Indipendente, ebbi un crollo psicologico di cui non mi do ancora una spiegazione. Ne fui travolto all'improvviso. Persi il piacere di vivere,
di lavorare, di alzarmi dal letto al mattino. Non ne vedevo più il senso, nulla aveva più senso per me. Percepivo solamente il vuoto di ogni cosa. La situazione era così grave che fui ricoverato almeno per una settimana. Dopo un mese e mezzo circa di cure mi ero risollevato, in modo definitivo. Sia chiaro: il cattivo umore, lo sconforto, la tristezza, l'abbattimento ci colgono periodicamente nella vita e sono emozioni e sentimenti normali, che vanno accolti e non respinti, consumati e non soppressi. Ma la depressione non ha nulla a che fare con uno stato d'animo transitorio di malinconia o fiacchezza di spirito, magari derivante dalla stanchezza o da un evento stressante, quale può essere una separazione. È qualcosa di più radicale, anche misterioso, è un morbo. E, in quanto tale, deve essere affrontato mediante una terapia farmacologica e il supporto, va da sé, di medici specialisti.
Grazie a queste accortezze indispensabili, anche Vittorio Sgarbi sta guarendo e le sue condizioni migliorano
rapidamente di giorno in giorno. Mi giungono notizie positive e sono contento di condividerle con il pubblico che lo ama. Sono certo che presto Vittorio riapparirà in tv più in forma che mai.
Prima che questo avvenga tuttavia spero di incontrarlo a Milano, dove lo aspetto a pranzo per celebrare insieme il suo ritorno alla vita o la sua rinascita, poiché uscire dalla depressione è come venire al mondo un'altra volta, ma forse è così ogni volta che guariamo da un malanno che ci pareva incurabile, dal quale ci credevamo senza scampo, che esso sia un cancro o la depressione o altro. Ci sono anime tenaci, come quella di Vittorio, le quali si fanno piegare qualche volta, sì, eppure non si fanno sconfiggere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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