Iniziativa anti molestie, lode agli Alpini

A sorpresa l'Associazione Nazionale Alpini ha annunciato la nascita di un proprio sito dal nome quanto mai esplicito: controlemolestie.it

Iniziativa anti molestie, lode agli Alpini

«Un alpino ha provato a leccarmi sulla bocca mentre prendevo un ordine al tavolo. Uno mimava un atto sessuale mentre mi giravo per sparecchiare», disse una barista riminese: «Un altro mi ha spinto in modo da farmi sedere sulle sue ginocchia. I commenti neanche li conto perché sarebbero troppi. I commenti delle persone sono sempre "ma è stata una goliardia". Questa non è goliardia. Questa è molestia"». Decine di dichiarazioni come questa sollevarono contrapposte ondate di risa o di sdegno, qualche mese fa, dopo l`adunata degli alpini a Rimini.

Seguirono le scuse ufficiali del corpo degli alpini, e denunce da parte di qualche molestata, archiviate dalla procura per la difficoltà di ricostruire i reati e individuare i colpevoli. Un`associazione femminista chiese agli alpini di «fare un`autocritica e domandarsi se non ci sia qualcosa da cambiare all`interno della loro organizzazione o nella loro mentalità».

Ieri - a sorpresa - l`Associazione Nazionale Alpini ha annunciato la nascita di un proprio sito dal nome quanto mai esplicito: controlemolestie.it. «L`Associazione Nazionale Alpini, nata con scopi solidali dalle sofferenze della Grande Guerra», ha avviato «una riflessione profonda e concreta anche sul tema dei comportamenti molesti». Le cifre snocciolate sono urticanti: in Italia il 31 per cento delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale (fonte Istat), cioè quasi 7 milioni, una su tre. Quasi tutte hanno subito molestie verbali, fischi e approcci a sfondo sessuale. È una situazione che ha radici ultramillenarie, difficile da cambiare, ma «per gli alpini non esiste l`impossibile», dunque «intraprenderemo azioni rivolte a tutti, raccogliendo anche questa sfida che poche realtà si sono candidate ad affrontare, lasciando le donne spesso sole ad affrontare questo tema».

Questo tema, appunto, è difficile da affrontare anche in un articolo, il rischio dell`ironia malriposta è dietro ogni virgola, perciò sia chiaro: lode agli alpini, che sfidando il luogo comune del loro presunto essere rudi uomini di montagna vanno invece nella direzione giusta: quella di un cambiamento radicale della società - e degli individui - nel rapporto maschio-femmina. È un cambiamento che non si otterrà mettendo ridicoli * nelle desinenze, ma proprio con queste prese di posizione aperte e coraggiose. S`io fossi donna, non sopporterei di venire considerata e trattata come un bocconcino a cui mostrare - nell`impossibilità di morderlo - una disgustosa acquolina in bocca.

E già sento le obiezioni di chi crede che l`antico rapporto maschio-femmina sia nella natura umana, perciò immutabile perché «giusto». Naturale e giusto un corno: la supremazia del maschio risale alla preistoria, quando nei rapporti tra i sessi contava solo la forza fisica. Oggi che la forza fisica conta in pochissime attività, anno dopo anno le donne stanno recuperando ruoli e spazi che spettano loro, insieme a pari dignità. Sarà una delle grandi rivoluzioni di questo millennio, inutile - sbagliato - resisterle.

I nostri figli adolescenti lo sanno già, nessun ragazzo che non venga da una famiglia trogloditica si permette molestie verso una ragazza.

Anche perché nessuna ragazza che non venga da una famiglia trogloditica le tollererebbe. Ma non si dicano sciocchezze, lamentando la fine del corteggiamento e delle differenze: rimangono i sorrisi e i mazzi di fiori.

@GBGuerri

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