Come sembrano lontani i tempi in cui si parlava di “maternità”, con quella tenera delicatezza che avvolge un neonato: quelli che i progressisti definirebbero “retrogradi e medioevali". Tempi, ancora, soffocati da questa famelica modernità: sempre più effimera, crudele, capricciosa.
Prima, c'era la leggenda della cicogna (ingenua, forse, ma benevolmente candida). Oggi, invece, troviamo utero in affitto, committenti cinici e cataloghi assortiti: “Scegli il tuo bambino, confezionalo esattamente come vuoi!”. Un vero e proprio mercato dove, al posto di cibarie e prodotti, troviamo vite innocenti già vittime di un business ben poco amorevole, "partorito" dal cosiddetto "uomo moderno".
Pensavamo di aver raschiato il fondo, di aver toccato il punto più basso e meschino: evidentemente, non avevamo (ancora) fatto i conti con nuove challenge e agevoli aborti. Interruzione di gravidanza facile, come masticare una mentina. Senza pensarci troppo. Anzi: senza pensarci proprio. E “sfide web" per alimentare quella già degradata società senza arte, senza parte, e in definitiva senza amore, in cui viviamo. Fronte delicatissimo, questo, che vede al lavoro la Procura di Brescia che - in un incontro organizzato a San Felice del Benaco e moderato dal giornalista di BresciaToday, Alessandro Gatta - ha lanciato l'allarme su questo tema. Secondo quanto riferito dal pm di Brescia, Alessaio Bernardi, sono sempre di più le ragazzine che intrattengono rapporti sessuali non protetti con uomini diversi. L’obiettivo? Non “restare incinta”. E se ciò accade? Nulla di grave, abortire. Tanto è un semplice “grumo di cellule". “La maggior parte delle indagini comincia grazie a segnalazioni di genitori e scuole – ha detto – ma quando interveniamo noi, purtroppo, è già troppo tardi perché il reato è stato commesso: per questo c’è bisogno di formazione e informazione”, ha detto il pm.
Il fenomeno della “roulette del sesso" è (proprio il caso di dirlo), embrionale, ma già tuona come l’ennesimo attacco alla vita, come l’ennesimo affronto alla maternità. Agghiacciante rappresentazione plastica di una società alla deriva: priva di valori, digiuna di sentimento, manchevole di responsabilità. Società che fa del "like" social l'unità di misura del valore individuale e dello "sdoganamento forsennato", un illusorio orizzonte inclusivo e pacifista.
Una domanda tanto difficile quanto inevitabile ci assale: riusciremo a contrastare questo tsunami di degrado, di povertà e miseria umana, fagocitato da doppiopesismi e ipocrisia? Rispondere, indubbiamente, ci spaventa e non poco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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