Uno sviluppo economico basato su ambiente, energie pulite, riciclo. Per esempio, producendo energia dagli pneumatici dismessi. È il «sogno verde» del presidente americano Barack Obama che da oggi, almeno in parte, parla milanese. A «tradurlo» in tecnologia e a esportarlo proprio negli Usa è la Costech International, lazienda di Pioltello che da oltre ventanni si occupa di analisi e trasformazione dei materiali inquinanti e che ha recentemente siglato un accordo con il governo americano per la realizzazione di pirolizzatore a Jacksonville, in Florida. In sostanza, si tratta di un impianto capace di riciclare pneumatici ricavandone gasolio e altri materiali energetici, come gas e carbon black. Il tutto con un impatto ambientale nullo e un ridotto consumo di energia. Insomma, uninvenzione che segue alla lettera le regole doro dellecologismo dellera Obama.
«Questo impianto - spiega il presidente della Costech, Pietro Italiano - è il risultato di unesperienza che dura da più di ventanni e di una ricerca costante, sulla quale investiamo circa 900mila euro lanno. Si basa su due processi consecutivi: la polverizzazione di pneumatici attraverso luso di getti dacqua ad altissima pressione e lapplicazione di un processo di pirolisi al materiale ottenuto, cioè mediante lutilizzo di calore e in assenza di agenti ossidanti». In pratica, prima si frantumano i copertoni in particelle piccolissime, si trasformano queste in miscele di idrocarburi sfruttabili energeticamente.
Con un vantaggio ulteriore: che la componente dacciaio degli pneumatici, perfettamente pulita, può essere nuovamente utilizzate impiegata per uso industriale. «È una tecnica - continua Italiano - che, confrontata con quelle tradizionali, permette un rendimento più che doppio con un dimezzamento del dispendio energetico e, quindi, la trasformazione di enormi quantità di materiali di scarto in energie ad alto valore». Per capire lentità del recupero e del riutilizzo dei materiali così ricavati, basti pensare che da una tonnellata di pneumatici si ottengono 200 chili di acciaio, 200 di carbon black, 250 di gasolio e altrettanti di gas ad alto potere calorifico, tale, per fare un esempio, da alimentare un motogeneratore producendo emissioni pari a quelle di un'auto catalizzata.
Limpianto statunitense, che sarà realizzato con ogni probabilità entro la metà del 2010, è destinato a cambiare la faccia di Jacksonville.
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