Soma Bay, dove il Mar Rosso è di lusso Una penisola chic alle porte del deserto

Soma Bay, dove il Mar Rosso è di lusso Una penisola chic alle porte del deserto

All'inizio li scambi per un miraggio. Puntini schizofrenici che macchiano un cielo azzurro e senza nuvole, ombre che galleggiano nell'aria spinte dalla forza del vento. Poi ti avvicini e capisci che sono vele. Colorate. Saldamente agganciata a ogni vela, una persona. «Soma Bay è la migliore località del Mar Rosso per gli amanti del kitesurf», racconta Michael Schibler, resident manager del Kempinski Hotel. «E per i giocatori di golf», gli fa eco Bernard Meyer, direttore del Leading Hotel Des Cascades. Per capirci: Kempinski e Des Cascades (insieme a Sheraton, Breakers e Robinson) sono gli alberghi del polo turistico di Soma (pronuncia Suma) Bay. Una penisola che tre magnati mediorientali hanno trasformato nel paradiso della vacanza di lusso alle porte del deserto egiziano, 45 km a sud di Hurghada. Alle spalle, sabbia e montagne di roccia brulla. Dentro, protetti da mura, recinzioni e servizio di security, giardini, piscine, fontane. E il blu ipnotico del mare abbracciato dalla tavolozza cromatica della barriera corallina, dalle vele colorate dei kiters, dal tappeto color smeraldo del campo da golf.
«Un gioiello di tecnica che regala sensazioni quasi tattili», continua mister Meyer. «Disegnata da Gary Player, questa prateria nel deserto è composta da una golf academy, un campo a 9 buche e il golf-course a 18 buche dove ogni anno si svolge il Red Sea Championship. Per la rivista tedesca Golf Journal è il miglior green del Nord Africa».
Se sull'erba, complice il clima secco e senza una goccia di pioggia, si tirano palline tutto l'anno (soprattutto quando in Europa è inverno e a nessuno viene voglia di giocare), nell'acqua si ritrova la forma perduta. Acqua di mare, che grossi tubi trasportano nella Leading Spa Des Cascades, il miglior centro di talassoterapia del continente, gemellato con le terme francesi di Saint-Malo. Si provano percorsi idroterapici nelle piscine moresche, jet, docce, vasche per l'algoterapia, massaggi in acqua. Oppure l'angolo thai e un centro ayurvedico con trattamenti all'olio tiepido per viso e corpo. Poi si va in spiaggia per una nuotata con maschera e boccaglio (o un'immersione) in compagnia di pesci di ogni forma e colore. Una specie di acquario di Allah dove gli spot più belli hanno i nomi di Panorama Reef e Tubya Arbaa, sette colonne di corallo che spuntano come stalagmiti fino a sfiorare la superficie dell'acqua. Non sarà la magia di Ras Mohammed, nella penisola del Sinai, ma l'esperienza è di quelle che tolgono il fiato.
Da non perdere anche la prova del restaurant hopping: ogni sera una cucina diversa, senza sovrapprezzo, indipendentemente dall'hotel nel quale si alloggia. Oggi il buffet orientale del Kempinski, capeggiato dallo chef egiziano Hanafy Elsayed; domani quello mediterraneo che Paolo Rocco, genio dei fornelli del Des Cascades, riempie di profumi e ricette made in Italy; il sabato cena on the beach all'hotel Breakers, a piedi nudi e a lume di candela. Delizioso anche il grill restaurant dello Sheraton, sulla spiaggia, mentre quasi nessuno si avventura fino ai tavoli del Robinson. Non perché la sua cucina sia cattiva, semplicemente perché lì la clientela è tutta tedesca: un'enclave teutonica in pieno deserto che fa vita (e vacanza) a sé.
Qualcuno, egiziani e italiani in primis, all'hotel preferisce il Real Estate. «I primi le ville in riva al mare, i secondi gli appartamenti accanto al campo da golf», precisa Sara Lariccia, madre egiziana e padre lombardo, dal 2011 impiegata nell'ufficio immobiliare del resort. «Certo, con la rivoluzione dell'anno scorso le vendite sono calate, ma ora i compratori hanno più fiducia, invogliati anche dai prezzi (da 110 mila euro l'appartamento di 70 mq)». Calo e ripresa confermati anche da Hossam Adib, general manager dello Sheraton: «La primavera araba ha scoraggiato il turismo, ma a Hurghada e dintorni con ci sono mai stati momenti di tensione, così la gente è tornata». «Colpa della stampa», scherza Michael Schibler. «Qui la situazione è tranquilla, ma i giornali non lo scrivono». E la vittoria dei Fratelli Musulmani alle recenti elezioni? «Non ci preoccupa. Il turismo è una risorsa importante per il paese, nessuno lo metterà mai in discussione. Volete la verità? Più che la Sharia è la crisi dell'euro che mi spaventa».
Per informazioni: Soma Bay, www.somabay.com e www.somabayrealestate.

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Viaggio organizzato: con Best Tours (www.besttours.it), 8 giorni/7 notti in mezza pensione, compreso il volo dall'Italia, costano da 1.020 euro a persona al Kempinski, da 970 euro al Des Cascades e da 920 euro allo Sheraton.

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