Le protesi mammarie Pip - al centro di uno scandalo sanitario in Francia negli ultimi mesi - sono state utilizzate in gran numero anche in Italia. Si stima che i chirurghi palstici tra il 2001 e il 2011 abbiano effettuato 4.525 impianti con le protesi incriminate. Lo ha reso noto il ministro della Salute, Renato Balduzzi, illustrando in commissione Sanità i primi dati del censimento richiesto dal ministero dopo lo scandalo delle protesi francesi al silicone tossico. Il ministro ha anche spiegato che si tratta di dati incompleti in quanto nel conteggio mancherebbero alcune regioni. Fino ad ora gli impianti dichiarati sono 3802, effettuati in 152 strutture, il 53% nel Centro Italia.
Intanto arrivano anche le lamentele dei chirurghi: "Nello scandalo delle protesi Pip non solo le pazienti, ma anche noi chirurghi siamo parte lesa". E confessano le loro intenzioni: "Abbiamo deciso di denunciare la società francese Poly Implant Prothesis, cioè la casa produttrice delle Pip, e l’ente certificatore tedesco T.U.V. Rheinfeld, chiamato ad effettuare i controlli".
I chirurghi che hanno utilizzato gli impianti incriminati sostengono così di essere stati oggetto di truffa, come tutte le pazienti, secondo le parole di Mario Pelle Ceravolo, vicepresidente di Aicpe, l'associazione che riunisce chirurghi plastici che si
dedicano principalmente all’aspetto estetico. Intanto l'Authority sanitaria francese fa sapere che Francia e Unione europea si impegneranno a rinforzare i controlli prima e dopo la messa sul mercato dei dispositivi medici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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