Sono tornati ad accamparsi davanti allo stadio di Marassi

Sono passati 8 mesi da quando la sindaco, in occasione di un intervento sulla moschea, assicurò la mano pesante contro gli insediamenti abusivi dei nomadi. Parole cui seguirono certe azioni: prima lo sgombero e la bonifica del campo di Polcevera e il giorno dopo quello del piazzale antistante lo stadio Luigi Ferraris pareva avessero sistemato le cose. Proprio davanti lo stadio, la presenza di alcune auto della Polizia Municipale in maniera costante funzionarono da deterrente, tant'è vero che da allora, nessuna roulottes né camper e auto lussuose fecero sosta presso il piazzale. Gli abitanti e commercianti del posto più volte ringraziarono le autorità le quali, dopo mesi di furti, accattonaggio e angherie d'ogni sorta, riuscirono a ridare tranquillità a un quartiere da troppo tempo in balia di balordi. Ma, come qualcuno purtroppo temeva, il fenomeno si sta ripetendo e dalla settimana scorsa, gran parte del piazzale è tornato in balia di famiglie romene, ancora auto di lusso e caravan mega galattici fanno di nuovo bella mostra davanti lo stadio. La prima avvisaglia c'è stata giovedì scorso quando, dietro l'edicola della piazza, una famiglia di zingari cominciò a stendere panni, arrostire carne e accamparsi come in riva al mare. Il giorno dopo le roulottes superavano le 5 unita e sabato, giorno prima della partita, si contavano almeno una quindicina di famiglie tranquillamente accampate. Si pensava, o meglio si sperava, che la partita di domenica scorsa potesse allontanare quella comunità che cresceva giorno dopo giorno e così fu infatti, domenica mattina il piazzale si presentava sgombero e pronto per l'evento sportivo. Ma anche in questo caso si è trattata della solita illusione: perché tra lunedì notte e martedì mattina, quella gente e ritornata e addirittura raddoppiata infatti, adesso le case viaggianti sono almeno 25 e l'accampamento, con tanto di pentole, panni al vento e la solita spazzatura che circonda quella gente, da tutta l'aria di una struttura non certo provvisoria o di passaggio anzi, col passare delle ore diminuiscono le macchine parcheggiate dei residenti, che evidentemente preferiscono tenere lontana l'auto da quel posto ritornato terra di nessuno, e aumentano quelle dei rom, auto che costano da 50 mila in su.
Tuona Bruno Ferraccioli, Lega nord, vicepresidente del consiglio del Municipio Bassa Val Bisagno: «Da parecchi giorni, il piazzale antistante lo stadio è di nuovo meta di numerose carovane di nomadi. Nonostante le numerose segnalazioni effettuate dai cittadini, la civica amministrazione non ha provveduto in alcun modo allo sgombero coatto limitandosi a delle inutili ordinanze. Bell’esempio di come il Comune intende far rispettare le leggi e tuteli la sicurezza dei genovesi! Non azioni ma inutili fogli di carta. Se immediatamente non si provvederà - conclude Ferraccioli - all’allontanamento forzato di questi nomadi e non si porrà rimedio una volta per tutte a questo scempio siamo pronti a organizzare una manifestazione con i cittadini di Marassi esasperati dalla difficile convivenza con persone dedite al furto e all’accattonaggio».
A questo punto sono tanti gli interrogativi che la gente si pone e che, soprattutto pone alle autorità competenti: «Perché - domanda Federico, commerciante - non mandano altre due macchine come la scorsa estate, altrimenti quella gente aumenta sempre di più e tra qualche mese ci troveremo punto e a capo». Un disagio che coinvolge non solo i residenti ma anche coloro che transitano nei pressi con l'auto.

La signora Simona gestisce un locale in via del Piano: «Proprio ieri ero ferma su quel ponte, dichiara la donna spaventata, sul sedile posteriore sedeva mia figlia piccola e quando un lavavetri che mi chiedeva soldi l'ha guardata in malo modo, ho aperto la borsa e gli ho dato 10 euro».

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